
- ha danneggiato la reputazione americana nel mondo, in particolare a causa del sostegno alla tortura, alle bugie utilizzate per ottenere appoggio per la guerra in Iraq;
- ha fatto un uso spropositato della forza, impegnando gli USA in due conflitti contemporaneamente: un errore classicoe piuttosto elementare, che ha sovraesposto l'impegno militare americano, comportando un pericoloso sbilanciamento delle finanze pubbliche verso la spesa militare. Il costo del mantenimento della potenza americana è quindi enormemente aumentato, ed è difficile prevederne una riduzione;
- ha danneggiato le istituzioni multilaterali: indebolendole in modo forse irreversibile si è accollato l'intero compito di garantire un minimo di stabilità internazionale (una pax americana?), compito che prima poteva pensare di suddividere con alleati benevoli come gli europei;
- ha creato instabilità anziché risolvere le dispute internazionali, suscitando l'interrogativo "ma se una superpotenza invece di garantire la pace fa solo disastri, a cosa serve?"
La situazione economica americana, poi, non affrontata da Bush la cui politica industriale interna è stata sostanzialmente assente, è peggiorata, a tal punto che c'è da chiedersi quanto tempo ancora passerà prima che gli USA non siano più in grado di mantenere il loro impegno nel mondo.
Intanto, la Cina è alla porta.