mercoledì 3 settembre 2008

Destra e Sinistra

Ho ripreso in mano un libro di Marco Revelli, Destra e Sinistra: l'identità smarrita. Avevo iniziato a leggerlo ma poi perso tra mille cose l'avevo abbandonato.

Il testo non è semplice, forse maggiori conoscenze della moderna filosofia politica, Bobbio in primis, mi aiuterebbe. In ogni caso, è interessante, affronta in successioni i vari approcci alla questione del "Esistono ancora una destra e una sinistra? e qual è la differenza?".

Certamente, il libro ha alla fine lo scopo di dimostrare che Destra e Sinistra esistono ancora. Di certo, ci aiuta l'idea che siano concetti relativi, mutevoli, in cambiamento. Tuttavia dei punti fermi ci sono sempre: conservatorismo contro progressismo, egualitarismo contro inegualitarismo.

Al di là di ogni giudizio di valore e ogni preferenza personale (in fondo quella è una scelta morale, ma che crea un così netto spartiacque, non per niente si cheide spesso "ma tu SEI di destra o di sinistra?") è dunque evidente che i fondamenti di una profonda differenza c'è. Da una parte la destra e dall'altra la sinistra. Per il centro non esiste. Poi certo, diciamo sinistra, centrosinistra, estremisti e moderati, centrodestra e destra estrema. Ma la distinzione resta.
In ogni caso, leggete il libro:


Marco Revelli
Laterza


4 commenti:

Anonimo ha detto...

bello vorrei leggerlo. Mettilo in libreria cosi' quando tyorno a casa me lo prendo :).

Non sono del tutto comunque sicuro che molta sinistra sia progressista, specie quando mi trovo in mezzo a marxisti-leninisti a backuninani (non so se ho scritto giusto), come daltronde rimango sorpreso quando conosco gente che si mette a destra e va ai gay-pride, si dice femminista oppure sostiene che il l'operaio e l'imprenditore dovrebbero esser pagati uguale perche' se uno ci mette i soldi, la'ltro ci mette la vita. Quindi mi chiedo dove inserire queste persone. Io suggerirei di mettere tutti i comunisti della vecchia guardia insieme a fascisti e populisti della tv in un grande magazzino dei ricordi. Non sono attuali e sono un pessimo esempio (con tutto il rispetto per Marx, Lenin e compagni, che han fatto molto, ma qualcuno ha perso il controllo mi pare).

Ciao

Andrea

Marco Rossi ha detto...

In effetti hai ragione.
Leggevo mesi fa degli editoriali su L'Espresso... forse di Berselli o forse di Pansa... in cui comunque si sottolineava come la cosidetta "sinistra massimalista" italiana (insomma Pdci, Prc ecc...) in realtà sarebbe meglio definita dall'aggettivo CONSERVATRICE.

Il che, ovviamente, pone la questione di come faccia la sinistra ad essere conservatrice. Evidentemente, però, c'è chi ritiene che sinistra significhi preservare una certa ortodossia marxista piuttosto che porsi all'avanguardia dei cambiamenti sociali.

Quindi, effettivamente, esiste una quota di conservatori che però stanno a sinistra. O meglio, stanno a destra ma dicono di star a sinistra.

Ok mi sono perso... :-D

Anonimo ha detto...

Il libro di Revelli è importante anche se dire che DX e SX non sono concetti ontologici ma solamente spaziali è un po' eccessivo..

Marco Rossi ha detto...

Penso che intenda dire che una definizione relativistica convive con una assoluta, ontologica. Certo, per quanto condivida quest'impostazione (trovo reazionario negare un essere ontologico alla sinistra, o alla destra peraltro), penso che una definizione assoluta di destra e sinistra possa solo essere piuttosto debole, vaga.
Ma forse la forza di una simile definizione starebbe proprio nella vaghezza, nella capacità di comprendere tanti diversi movimenti.
E forse pensarci aiuterebbe a superare il settarismo, il divisionismo della sinistra.