domenica 21 giugno 2009

La crisi colpisce i più giovani

La crisi colpisce soprattutto i più giovani. I sindacati sembrano ignorare o quasi il problema. La politica generalmente anche. Tito Boeri colpisce nel segno...


MINISTRO MELONI BATTA UN COLPO!
di Tito Boeri e Pietro Garibaldi - 20 giugno 2009

Se con la recessione in giro per il mondo è un brutto momento per tutti, in Italia sembra essere un momento tragico più che altro per i giovani. La disoccupazione giovanile è aumentata dal 18 al 25 per cento e circa 400 mila precari, quasi tutti giovani, hanno perso un lavoro nel primo trimestre del 2009 rispetto al primo trimestre del 2008. La rilevazione trimestrale delle forze lavoro sembra un vero bollettino di guerra per i lavoratori atipici: sono andati distrutti 150 mila lavori a termine, 100 mila collaboratori e 150 mila lavoratori autonomi, tra i quali vi sono diverse partite IVA “parasubordinate” che forniscono le loro prestazioni a un solo committente. Il lavoro a tempo indeterminato, protetto dalla cassa integrazione, è invece aumentato. Se non fosse grazie all’occupazione straniera, che ha registrato una nuova crescita, l’occupazione italiana sarebbe addirittura diminuita di 426 mila unità. Dei 400 mila lavoratori precari che hanno perso lavoro, al massimo uno su tre ha accesso al sussidio di disoccupazione ordinario. Questi giovani sono stati beffati due volte. Hanno avuto un lavoro decisamente meno protetto di quello dei loro padri e, una volta disoccupati, vengono completamente abbandonati dallo Stato. In modo quasi provocatorio, il Ministro Sacconi ha ieri annunciato di voler creare un bonus da destinare a quelle imprese che assumono lavoratori in cassa integrazione. Come se i 400 mila precari neodisoccupati non esistessero e non fossero il vero problema emerso dalla rilevazione trimestrale dell’Istat. Sindacati e Confindustria annuiscono. Giorgia Meloni, titolare del dicastero per i giovani, almeno lei batta un colpo!

mercoledì 3 giugno 2009

Un appello per il voto

Si avvicina la data fatidica delle Elezioni Europee.
Paul Nyrup Rasmussen, presidente del PSE (socialisti europei) ha lanciato un appello per il voto.


Può anche sembrare paradossale, ma votare PSE significa in Italia votare Partito democratico.
Innanzitutto perché è la grande forza riformista e alternativa alla destra che trova riscontro negli altri grandi partiti riformisti europei. E in secondo luogo perché, e questo, appunto, può sembrare paradossale rispetto ai tentennamenti dei mesi scorsi, è oggi l'unica forza politica di cui siamo certi che andrà a formare un unico gruppo assieme ai Socialisti europei: SPD, socialisti francesi, scandinavi, socialisti spagnoli e laburisti inglesi.
E... beh, solo un grande partito, radicato e con valide e numerose risorse può fermare la destra!