mercoledì 25 febbraio 2009

Quando Silvio ti candida Mastella

Se Berlusconi candida Mastella alle Europee non è perché è impazzito ma perché risponde a una sottile logica.
Il PDL è oggi un po' il papà, e la mamma, degli italiani. Ci trovate di tutto: dall'intellettuale di destra al cantante buttatosi in politica, dal neofascista reazionario al cattolico devoto. Ex socialisti alla Brunetta, ma anche brunette di ogni tipo. Ex democristiani e anche inquisiti.
Il PDL piace non solo perché c'è Berlusconi, ma perché rappresenta un vasto blocco sociale, un vasto segmento di interessi, e propone alcuni sani ingredienti di populismo, il tutto condito da una sovrastruttura che attraverso il richiamo ai "valori" e all'anticomunismo riesce a intercettare e "ammaliare" ampie parti della società.
Ma perché allora Mastella?
Semplice, perché Mastella è anche lui un leader capace di ammaliare, nel suo piccolo, l'elettorato, aggregando attorno a sè un insieme esteso di interessi. Che poi il suo "campo di battaglia" sia nei fatti limitato al Sud e alla Campania, con qualche sconfinamento tra Basilicata e Calabria, poco importa.
Con un Pd in crisi e una crisi economica sempre peggiore, Berlusconi non può certo permettersi, già dovendo fare i conti con la Lega Nord, che al sud nasca una "Lega Sud" che gli faccia concorrenza.
Una cadrega pronta per Mastella, e il problema è risolto. Tanto militanti ed elettori del PDL più di tanto non osano protestare, perché comunque il proprietario del partito è lui.

sabato 21 febbraio 2009

10 oligarchi

Questa settimana ho avuto tempo per pensare.

Al Partito democratico ho dedicato, in un anno e mezzo, molto, moltissimo e forse troppo tempo e troppe energie. Un partito che si è rivelato dilaniato visceralmente da contrasti tra opposte fazioni che volevano piantare le bandierine, da gruppuscoli che hanno visto nel Pd la possibilità di vendicarsi di torti subiti.

Basso e per nulla innovativo è stato il livello dell'analisi politica sul motivo per cui la sinistra italiana è sempre minoranza: nel 1996 l'Ulivo vinse perché la Lega non era alleata al resto del centrodestra.

E ho deciso che parlerò solo di "sinistra". Anche qui, basta dover dire "centrosinistra" per non urtare delle altrui "sensibilità". Basta perché quello che chiamiamo centrosinistra il resto del mondo lo chiama sinistra, riformista, moderata, quello che volete, ma sempre sinistra perché c'è una destra e una sinistra. C'è destra e c'è sinistra perché ci sono le forze delal conservazione, non necessariamente reazionarie e autoritarie, ma sempre conservatrici perché non ritengono che nella società di ci sia alcunché da cambiare ma semmai una situazione da ben amministrare. E c'è una sinistra perché ci sono delle forze progressiste che, per tutto il rispetto che si può dare a una forza avversa che tuttavia ben amministra, si pone però il problema di come cambiare in meglio la società.

La funzione sociale e storica della sinistra è proprio per questo: individuare le debolezze e le cose che non vanno nella situazione attuale e lottare per migliorarla.

In questi giorni ho letto molto su quanto a Roma avveniva tra i vertici nazionale del Pd. Rispetto la decisione di Veltroni, lo ammiro anzi per aver voluto coraggiosamente porre il Pd davanti ad un trauma che forse lo aiuterà a riprendersi. Temo tuttavia per la fine di un progetto politico nel quale credo, ma che è stato realizzato male. Mi ha fatto schifo leggere le dichiarazioni dei vari "oligarchi" nazionali, tutti pronti a dire che "la rappresentazione di un Pd dominato da 10 oligarchi è francamente eccessiva": i vari Finocchiaro, D'Alema, Castagnetti, Rutelli, Fassino, Marini, tutti pronti a evitare che sia addebiti a loro la colpa della crisi del Pd. Perché sicuramente la colpa è altrui, magari dell'altra corrente, magari degli ex-DL o degli ex-DS. La colpa è sempre di qualcun altro, e soprattutto del "mancato radicamento territoriale".

Eh no!

Il radicamento c'è! Ci sono migliaia di circoli, ci sono tanti militanti e simaptizzanti, che se non si iscrivono è perché pretendono, prima di iscriversi, che si decida se gli europarlamentari eletti siederanno nei banchi del Pse o da qualche altra parte, che si decide se il Pd è contro o a favore del etstamento biologico, che si decida qualunque cosa ma qualcosa si decida. La scusa del radicamento viene propinata da 2 anni per non ammettere che il problema, in realtà, sono i vertici.

E' un'intero gruppo dirigente, un'intera generazione io credo, ad aver fallito. Non è possibile che ancora oggi i "capi" siano, da una parte vecchi dirigenti del Pci che erano parte della segreteria di Berlinguer negli anni Ottanta, dall'altra i dirigenti degli ultimi della Dc, siano Follini o Castagnetti, Marini o Bindi.

L'unica cosa intelligente che ho letto questi giorni è la proposta di Manciulli, segretario regionale della Toscana, di avere come segretario nazionale Martina, 29enne, segretario regionale lombardo.

Dico che è un'intera generazione ad aver fallito perché non è ammissibile che si debba ancora sentire, è accaduto anche a me nel mio circolo, 60enni e 70enni dire che il Pd nasce dalla fusioen delle culture della Dc e del Pci. No! Non può e non deve essere così, perché il Pd è nato per i 20enni e 30enni di oggi, chi come me aveva 8 anni all'epoca della Bolognina, chi come me della Dc e del Psi si ricorda tangentopoli e lo stato sull'orlo del crack. I vari De Gasperi e Togliatti lasciamoli pure dove sono, che probabilmente oggi vomiterebbero a vedere come si comportano i loro "eredi".

E intanto oggi, a quanto pare, sarà eletto segretario ad interim Franceschini. Non mi è piaciuto il modo in cui si èarrivati a tale soluzione, il solito accordo tra i "dieci oligarchi". Ho letto comunque il suo intervento di oggi all'Assemblea nazionale, mi è piaciuto abbastanza anche se non elimina delle ambiguità, ma gli dò tempo di prendere delle posizioni precise su determinati temi. In passato mi è piaciuto per l'equilibrio e lo spirito di andare oltre gli schemi per cui Caio è un diessino e Tizio è un margheritino. Se ragionassi con il modo in cui tanti ragionano, dovrei oppormi a lui perché non era iscritto ai Ds come lo ero io (per due anni appena: a ottobre sarà più lunga la mia militanza nel Pd che quella dei Ds, quindi per cortesia basta chiamarmi "ex-qualcosa"!): ma non è mio compito perpetuare la carriera di qualche dirigente nazionale.

Si premi invece il merito.

Ora ci prova Franceschini (se viene eletto... in questo momento sono in corso le votazioni mi pare): se ci riesce a risolllevare il Pd (non a vincere le elezioni: per questo diamo tempo al tempo, giustamente non possiamo continuare a bruciare i leader in 12 mesi!), se ci riesce bene, sia ricofnermato segretario a ottobre, se non ce la farà, se il Pd si sfascerà o lui non saprà contenere gli scontri interni, vorrà dire che l'ultimo atto dei "10 oligarchi" sarà stato, ancora una volte, un grande fallimento.

domenica 8 febbraio 2009

Perché oggi manifestavo

Oggi manifestavo a Udine davanti alla Prefettura assieme ad un gruppo di Giovani Democratici della provincia di Udine.

Perché manifestavo?


Manifestavamo perché un governo eletto democraticamente oggi vuole imporre per decreto una scelta che dovrebbe riguardare esclusivamente le persone che in quella vicenda sono coinvolte. Nessuno può sapere né giudicare il dolore di una persona e di una famiglia, nessuno può legittimamente utilizzare una vicenda umana, come quella di Eluana Englaro, per propri fini politici.


Berlusconi in questi ultimi giorni ha sottoposto le istituzioni repubblicane ad un forte e serio attacco, ha minacciato di modificare la Costituzione per eliminare la possibilità che il Capo dello Stato vigili sulla Costituzione; ha dichiarato che Beppino Englaro non è in grado di giudicare perché stressato e che comunque non ha da lamentarsi perché in questi anni "hanno fatto tutto le suore", e avanti così.


Parole disgustose, ma anche un attacco alla democrazia senza precedenti.
Oggi manifestavo perché la democrazia e la libertà non si difendono da sole, ma vanno costruite giorno per giorno, con l'impegno di ognuno di noi. Troppo spesso invece ci sono sfuggite perché abbiamo creduto che non servisse che le difendessimo e coltivassimo con le nostre azioni.

venerdì 6 febbraio 2009

Che schifo mi fa Berlusconi

Non nascondo di trovare assolutamente riprovevoli le parole di Berlusconi rispetto alla vicenda di Eluana Englaro.
  1. minaccia uno scontro senza precedenti con il Presidente della Repubblica, che ha chiarito di non controfirmare un decreto assolutamente incostituzionale;
  2. afferma che Eluana "potrebbe anche avere un figlio"... e come? facendosi violentare per caso? del resto sappiamo come la pensi Berlusconi in materia... basta mettere un militare vicino ogni bella donna no?
  3. addirittura pretende (e ottiene!) che il Senato si riunisca d'emergenza e che una legge venga votata entro 2-3 giorni... e minaccia addirittura di modificare la Costituzione se Napolitano non si piegherà ai dettami del governo...

Io lo chiamo Regime. Fate voi...

mercoledì 4 febbraio 2009

MT in edicola!

Da gennaio è in edicola in provincia di Gorizia il nuovo periodico MT, Monfalcone Territorio.
Non dico altro, e lascio parlare la redazione di MT:

Questo giornale nasce per parlare, discutere e far discutere sui problemi reali della nostra città e di tutto il suo territorio mandamentale verso il quale abbiamo grandi responsabilità.
Questo giornale nasce per parlare della nuova Monfalcone e anche dei suoi nuovi abitanti, di cosa sa esprimere questa città, anche delle cose belle che vi succedono.
Vogliamo essere un giornale aperto per una città aperta, rinnovata, ottimista nonostante tutto.



Potete anche visitare il sito cliccando qui.