venerdì 28 dicembre 2007

Good News (for Pd)

Aspettavamo con ansia che Veltroni si pronunciasse su un tema forte del Pd. E finalmente, ha deciso di dire la sua. E l'ha fatto con la capacità dialettica, di sintesi e di analisi e che gli va indubbiamente riconosciuta.

Il tutto nasce dalle parole dette ancora una volta dalla Binetti che aveva definito l'omosessualità una malattia da curare. Su questo punto Veltroni, evidentemente, ha deciso di marcare un netto dissenso. Richiamando i senatori Pd al rispetto dell'impegno elettorale dell'Unione verso una legge sulle unioni di fatto, e sottolineando il proprio impegno per la lotta alle discriminazioni di ogni tipo.
Ringrazio Okappa per aver segnalato l'intervento di Veltroni sul quotidiano La Stampa (ve lo metto per sommi capi, andate sul quotidiano per l'articolo!).

Caro Direttore,
[...] nei giorni scorsi, ha suscitato scalpore la riproposizione, da parte della senatrice Binetti, della tesi che considera l’omosessualità come una malattia, in quanto tale meritevole solo di essere curata. Si tratta, a mio modo di vedere, di una tesi sbagliata e pericolosa. È una tesi sbagliata perché l’omosessualità è una condizione umana, che non ha senso alcuno ridurre a una patologia e che deve essere rispettata in quanto tale. Ma è anche una tesi pericolosa, perché induce, o almeno asseconda, il misconoscimento dei diritti delle persone omosessuali di condurre una vita normale, senza subire discriminazioni sociali o addirittura, come purtroppo capita ancora con preoccupante frequenza, soprattutto nei riguardi dei più giovani, atti di persecuzione e di violenza, fisica e psicologica.

Nella campagna elettorale per l’elezione diretta del segretario del Pd ho preso pubblicamente un impegno che intendo onorare. Ho detto che il Partito democratico lavorerà, in Parlamento e nel Paese, per contrastare, con la legge, con le buone pratiche amministrative, con l’impegno culturale e civile, ogni forma di intolleranza e discriminazione, tanto più se violenta, correlata con l’orientamento sessuale delle persone. [...]. Allo stesso modo, il Partito democratico lavorerà per dare seguito al preciso impegno assunto nel 2006 da tutta l’Unione davanti agli elettori: il riconoscimento con legge nazionale dei diritti delle persone che vivono nelle unioni di fatto, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. [...] I senatori del Pd sono impegnati a costruire il consenso più ampio possibile attorno a un testo che segni un deciso passo in avanti. Penso infatti che il Paese possa e debba unirsi e non dividersi su temi così decisivi per la nostra convivenza civile e che in quanto tali non possono andare soggetti al variare delle maggioranze di governo.

mercoledì 26 dicembre 2007

Buone feste

Buone feste a tutti!


martedì 25 dicembre 2007

La tv di Natale

Gironzolando ho scoperto questo blog: Valerio Pieroni (diamo merito a Kilombo di aver fatto la scoperta...). Vi segnalo il suo post e questa puntata de L'Almanacco del giorno dopo, quando la Rai era davvero servizio pubblico, quando c'era ancora la Cartolina di Andrea Barbato e Vespa al massimo faceva il tiggì (ma di solito lo faceva Badaloni, tsè!).


mercoledì 19 dicembre 2007

Un saluto ai compagni

Stasera c'è stata l'ultima assemblea dei Democratici di Sinistra di Gorizia. Un'occasione per tanti vecchi "compagni" di una lunga storia dal PCI ai Ds per ritrovarsi e salutarsi, con la speranza, per alcuni, di ritrovarsi nel Pd. Certo, l'età media era alta, ma c'era un piccolo gruppetto di noi giovani "under30" (come va di modo definirsi oggigiorno)... un gruppetto che ha lavorato tanto e bene in questi ultimi 1-2 anni. Il mio saluto è a loro, anche se li ritroberò nel Pd. Ma sarà diverso.
Ciao Alessandro. Ciao David. Ciao Daniele (non c'era ma va bene lo stesso). Ciao Alberto. E poi gli altri "compagni" che più ho conosciuto: Marzio, l'anziano ma efficiente direttore del giornaletto della sezione, Oliviero, il nostro segretario comunale, e poi Fabrizio, Roberto, la Angiola (che mi vuole così bene... un abbraccio particolare!), la Anna (insostituibile!) e tanti altri!
Per l'occasione con l'aiuto di Alessandro ho realizzato un video di poco più di 6 minuti che voleva un po' ricordare questa grande storia di oltre 80 anni che è un po' la storia del nostro paese, ma anche la storia di uomini e donne che per i loro ideali hanno lavorato e lottato tanto.
Ecco il filmato (ringrazio Alessandro che l'ha caricato su Youtube!):

Mappe del tesoro in Italia

In un commento avevo detto che mi ero già messo a leggere un nuovo libro.

Eccolo!

Si tratta di:

Mappe del tesoro.
Atlante del capitale sociale in Italia
di Roberto Carocci

In pratica è un aggiornamento, a distanza, di 20 anni, dell'indagine, ormai famosa, condotta da Putnam (R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane) per testare il rendimento delle istituzioni regionali, collegandolo con il "capitale sociale" appunto. Fra l'altro ebbi modo di leggere il lavoro di Putnam alcuni anni fa quasi per caso, scartabellando tra i testi di sociologia di un mio amico.

Il lavoro di Carocci è denso di statistiche e dati che mostrano la geografia del capitale sociale, fatto di associazionismo, accesso all'informazione, partecipazione elettorale. Insomma i fondamenti di una democrazia.

domenica 16 dicembre 2007

Giornata d'uno scrutatore

Oggi ho finito di leggere:

La giornata di uno scrutatore

di Italo Calvino (1963)

Libro interessante. L'ho visto in libreria pochi giorni fa e l'ho immediatamente preso, perché me lo ricordavo dagli anni del liceo (a volte le letture di scuola servono, evidentemente...) durante i quali ne avevo letto solo un breve estratto come spesso accade a scuola. Insomma libro breve e quindi rapido da leggere (lo dico per i più refrattari alla lettura). Interessante perché in qualche modo non parla dei massimi sistemi (ma anche sì, in un certo suo modo) ma di cose che in fondo abbiamo tutti visto o sentito, e di cui abbiam parlato e sparlato. la politica, gli abusi della democrazia. La trama è scarna: si tratta soprattutto di impressioni, visive, del protagonista, e delle sue riflessioni.
Insomma... ottima lettura.

venerdì 14 dicembre 2007

La religione è una superstizione

Odifreddi è stato forse un po' provocatorio, ma quel che dice lo condivido. Mi riferisco alle sue dichiarazioni in merito alla laicità del Pd, in cui paragona la religione ad una superstizione, come l'astrologia o lo spiritismo.

Ne ho scritto sul mio altro blog: QUI


Voi che ne pensate?

giovedì 13 dicembre 2007

A funny Christmas mood...

Risolti i miei problemi di connessione... ;-)

per farmi perdonare, un piccolo angolo umoristico e natalizio:

Era un Natale difficile…
le renne avevano la dissenteria e babbo natale aveva dovuto pulire tutta la stalla, metà degli gnomi era a letto con l'influenza e gli elfi erano in sciopero per solidarietà con i tacchini.
Poi si era rotta la slitta e babbo natale si era appena maciullato un dito per aggiustarla, quando entra un angelo e dice:

“Auguri! Auguri! Dove lo metto l'albero?! ...”

Fu così che nacque la tradizione dell'angelo in cima all'albero di Natale!

mercoledì 12 dicembre 2007

Assenteismo bloggettaro...

Questi giorni sono un po' assente dal web a causa di problemi tecnici...
...tranquilli... stiamo lavorando per voi! (lo so, lo so, non vi tranquillizza affatto...) :-)

domenica 9 dicembre 2007

Fioroni, la porta è sempre aperta...

Da qualche mese pensavo che tutto sommato con gli ex Popolari della Margherita si poteva discutere. Buone esperienze di colalborazione a livello locali con gli ex-DL goriziani. Forse un maggiore risalto alle differenze con la sinistra radicale. Positiva capacità del Pd di proporsi unitariamente. Le capacità di mediazione della Bindi che aveva mostrato il volto progressista e moderno (Prodi direbbe "adulto") del cattolicesimo di sinistra.

Però le parole di Fioroni (e lasciam perdere la Binetti che ormai non considero più compagna di partito) mi fanno cambiare idea.
Possibile che sia questo il Pd? Spero di no. Io sono di sinistra, come molti che, al contrario di me, sono cattolici. Ma cattolico non significa bigotto. Quindi, Mr. Fioroni, ma se volete Mr. Bigotto: la porta per uscire c'è, se la vuole usare e farci una cortesia...

Ecco Fioroni:
“Il Pd è un cantiere dove culture diverse si confrontano per cercare una sintesi comune, un partito dove i cattolici non sono titolari di una stanza ma proprietari con altri di una casa accogliente per tutti”. Giuseppe Fioroni, in una intervista al Corriere della Sera, interviene nella querelle sulla Binetti e sull'emendamento antiomofobia, per lanciare un messaggio agli ex diessini. “Basta con una politica che ha fatto avanzare una cultura dei diritti disgiunta dai doveri, che ha scelto la scorciatoia del relativismo, rimuovendo la differenza tra il bene e il male” afferma il ministro dell'Istruzione. [...] Per Fioroni inoltre Binetti non va espulsa, come richiesto da molti nell'Unione dopo il suo no alla fiducia: “Se viene meno il reciproco rispetto viene meno anche il Partito democratico. E questo spero che nessuno di noi lo voglia”.

Quando ci si arroga il diritto di stabilire per conto degli altri diritti e doveri, non si è né laici né democratici.
E pensare che esista un bene e un male, non è laico. Né democratico.

Giusto per farvi vedere cosa significa essere laici (confronto, ascolto e giungere a una sintesi produttiva e positiva), ecco, per converso, le parole della Finocchiaro:
"C'è una questione politica che resiste ed esiste innanzitutto per il Partito democratico. Io sono d'accordo con Fioroni. Tanto più forte sarà il Partito democratico quanto più ciascuna cultura politica potrà contribuire pienamente e non essere relegata''. Ma per fare questo, aggiunge Finocchiaro, ''occorrerà valorizzare la migliore tradizione politica del cattolicesimo democratico e rifuggire dagli interdetti e dai radicalismi rivendicando l'autonomia della politica e del Parlamento''.

sabato 8 dicembre 2007

Ma quanto costerebbe l'ascensore per il castello?

A Gorizia la giunta Romoli ha fatto del progetto di un ascensore verso il castello un proprio cavallo di battaglia mediatico, importando in città, evidentemente, la passione per le grandi opere di berlusconiana memoria. Il caso che tiene banco è quello dell'ascensore, che ad un certo punto la giunta Brancati aveva inserito nel progetto di rifacimento di Piazza Vittoria, per poi successivamente stralciarlo (per fortuna). Ora però Romoli l'ha ripreso affermando che l'ha ereditato e non può fare diversamente. O almeno così dice quando deve difendersi. Quando gli va bene invece se ne fa padre e ispiratore.

A parte la battaglia solitaria della consigliera comunale Donatella De Gironcoli dei "Cittadini per Gorizia" (gli illyani in sostanza) il centrosinistra non è finora stato molto incisivo sul tema.
Nel mio piccolo, oggi il quotidiano Il Piccolo ha pubblicato la lettera che ho scritto a quattro mani con David Peterin sull'argomento:

La Giunta Romoli pare aver deciso: un ascensore porterà al Castello di Gorizia. Secondo la giunta questo dovrebbe servire a migliorare la fruizione turistica del simbolo della nostra città. Eppure non c’è stata alcune vera riflessione su questa decisione, che pure è stata presentata come una scelta di grande rilancio per la città, e dunque fondamentale per la politica di sviluppo proposta dal centrodestra. In realtà, il costo di gestione dell’ascensore una volta completato inciderebbe in maniera significativa sulle finanze del Comune: è una spesa sostenibile? E dove si dovrebbe tagliare per sopportare una simile spesa? E ancora, siamo sicuri che l’ascensore, in sè, sarebbe l’elemento che darebbe slancio al turismo goriziano? Piuttosto, il problema fondamentale è creare un’offerta integrata, un pacchetto di offerta turistica che proponga l’interezza dei luoghi ed eventi che la città è in grado di offrire (in rete, magari, con altre realtà della Provincia, pensiamo ai luoghi legati alla Prima Guerra Mondiale). Il punto fondamentale è infatti che Gorizia non è presente nei grandi circuiti del turismo, ed è quindi necessario aumentare la notorietà della città presso pubblico e operatori turistici. Questo è l’aspetto su cui la nostra città dovrebbe investire, mentre l’ascensore rischia di cancellare ogni risorsa per il VERO rilancio della città.
Inoltre, teniamo presente che una città come Udine, più grande di Gorizia, ha ritenuto che la spesa necessaria a una struttura simile (anche per il Castello di Udine si è discusso per anni su come migliorarne la fruibilità turistica) fosse sproporzionata rispetto al ritorno economico. Qualcuno ha prodotto una valutazione costo-efficacia per l’ascensore proposto per il Castello di Gorizia? E perché non ricordare che nella precedente consigliatura il centrosinistra ha previsto un piano di interventi per migliorare l’aspetto della salita al castello (con una spesa inferiore)? Solo pochi giorni fa abbiamo appreso dalla stampa che al Comune sono arrivati fondi per 1,2 milioni di euro che permetteranno, nell’ambito di un progetto presentato dalla precedente giunta di centrosinistra, di rimettere a nuovo il centro storico e anche la salita al castello. Il progetto dell’ascensore è dunque un’inutile faraonica opera. E il centrodestra continua a non mostrare una vera strategia di programmazione, a parte sfruttare i progetti messi in campo dal centrosinistra. Eppure ne va del futuro di Gorizia.
Marco Rossi, David Peterin

giovedì 6 dicembre 2007

L'infame

Si chiama Paola. Binetti.
ma da oggi la potrete chiamare con vari epiteti: IPOCRITA, INFAME e quant'altro. Un mio amico l'ha chiamata st***za e forse è l'aggettivo migliore per capacità di sintesi.

Eccola in foto qua accanto, la megera.

Se fossimo un paese civile non l'avremmo nemmeno candidata. Purtroppo non è così e ce la dovremo sorbire ancora a lungo.
Ora, mi attendo che sia espulsa dal Partito democratico. O per lo meno, se si vorrà perdonare la mancata fiducia (ma allora come pretendere la fiducia da Rifondazione? se poi il Pd non la pratica...), almeno l'espulsione dalla Commissione incaricata di stendere il Manifesto di Valori del Pd.
Si è sempre detto che il Pd è partito cardine della maggioranza: non può esso stesso votare contro il governo!
E per giunta, vorrei sottolineare il motivo per cui ha votato contro la fiducia: il riferimento alla necessità di lottare contro le discriminazioni a danno delle persone omosessuali. Evidentemente per la Binetti è bene che gli omosessuali continuino ad essere discriminati. Forse la Megera lo trova anzi un passatempo divertente.
La Megera, inoltre, è anche ipocrita. Proprio oggi l'Unità pubblicava una sua risposta ad Anna Paola Concia (co-portavoce nazionale di Gayleft, coordinamento gay e lesbiche dei Ds) in cui si diceva sempre disponibile al confronto. Ipocrita, oltre che st***za!

Ora, se nulla sarà fatto contro la Binetti, dovrò pensare se la mia permanenza nel Pd è compatibile con il mio essere gay.
Perché non sono autolesionista.

Di lei è stato detto:
"Ha le idee chiare la professoressa Binetti. Energie da vendere. E quella integrità dolce, propria di chi non ha mai fatto della politica un mestiere."
A dirlo è stato Francesco Rutelli. Coglione.

mercoledì 5 dicembre 2007

Che differenza c'è tra Pd e la Sinistra-Arcobaleno?

Stasera quasi per caso ho visto Otto e Mezzo, trasmissione di La7.
Erano invitati i leader della "Cosa Rossa" e mi ha colpito quel che ha detto Giordano a proposito del Pd. Secondo Giordano il Pd avrebbe smarrito il proprio legame con il mondo del lavoro dipendente teorizzando l'equidistanza tra impresa e lavoratore, ovvero tra capitale e lavoro, diciamo. Secondo Giordano questo snaturerebbe l'origine del Pd ponendolo come partito di centro, nemmeno riformista in quanto comunque lontano dal fondamento teorico di un partito di sinistra, riformista o meno. Eppure porre la condizione della radice operaio-proletaria di un partito per definirlo "di sinistra" significa, a mio avviso, negare fondamentalmente soggettività all'indidividuo. Ovvero: il singolo non è titolare di diritti in quanto persona, ma in quanto membro di una classe (e in specie la classe operaia).
Ecco che per questo, per la sinistra "radicale", il Pd è centrista, e non in quanto non si scagli contro il capitalismo, poiché in fondo sia Verdi che Sd (mussiani) accettano l'economia di mercato. Si scagliano contro il Pd in quanto questo nega l'esistenza della classe. In effetti, dal suo nascere il pd ha posto al centro l'individuo. In fondo è il punto d'arrivo di due tendenze: un umanesimo cristiano e un liberalsocialismo a cui negli ultimi anni sempre più si erano collegati i Ds. E non per niente altri partiti che si potrebbe vedere benissimo nel pd (socialisti) si rifanno anch'essi ad un liberalsocialismo che pone al centro la persone anziché la classe.
Insomma... la vera differenza tra le due sinistre, "radicale" e democratica-riformista (Pd), è nel contenere o meno il concetto di classe nel proprio dizionario teorico. Il Pd pone sempre al centro l'individuo in quanto titolare di diritti. E si nota in moltissime cose, ovvero nei particolari modi con cui il Pd affronta delle questioni. Si nota nella grande importanza data al tema dei diritti del consumatore e delle liberalizzazioni finalizzate a ridurre i costi per l'individuo dell'accesso ai servizi.E ancora: sulla questione delle coppie di fatto grande accento il pd lo pone sulle modalità di accesso
a eguali diritti, quindi a temi sostanziali. La sinistra radicale pone l'accento non tanto su questo quanto sull'elemento civico e di riconoscimento sociale/formale dei PACS o matrimoni gay. Per quanto poi anche in parti rilevanti del Pd si sia d'accordo su tali proposte (e almeno in altrettanta parte si è contrari), è interessante come questa differenza di posizioni possa essere vista nelq audro di un'ottica come quella che ho descritto. E ancora. Giordano critica il Pd perché questo considera il cittadino come cittadino-consumatore, non quindi come cittadino-lavoratore. Giordano poi afferma che così facendo il Pd pone il cittadino all'interno del ciclo di produzione-consumo confacendosi quindi al capitale e ai suoi interessi. Ma in realtà non è così: considerare il cittadino come lavoratore significa che questi nel lavoro si realizza e nel lavoro trova tutela e identità sociale e politica. Non a caso in effetti la sinistra radicale sostiene modelli di welfare in cui si tutela il lavoratore in quanto tale (ovvero si tutela il posto di lavoro e il salario). Quando invece il Pd considera il cittadino come consumatore, non lo fa invece per asservimento al cittadino consumatore, ma perché s'intende che il consumatore è colui che si pone di fronte alla sfida del capitale ed è meritevole di tutela in quanto persona che rischia di essere danneggiata: ovvero il Pd sostiene un welfare che pone al centro l'individuo in quanto tale (ovvero si tutela il cittadino anziché il lavoro, un po' come nei sistemi di welfare socialdemocratico scandinavi dove infatti il mercato del lavoro è estremamente flessibile). Insomma... da una parte il Partito dei diritti (Pd) e dall'altra il Partito del lavoro (la Sinistra).

Stagisti discriminati?

L'on. Osvaldo Napoli, mi pare del centrodestra, ma non è rilevante, ha promosso un'interrogazione parlamentare riguardante l'assenza di rimborsi spese o contributi d'altro genere agli stagisti del programma CRUI-MAE. In sostanza si critica che, a differenza di quanto avviene all'estero, il ministero degli esteri italiano utilizzi da anni gli stage CRUI-MAE per avere personale non pagato con cui tappare i vuoti d'organico. L'esperienza di tanti miei amici, peraltro, me l'ha confermato.
Qui di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare:
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE ON. OSVALDO NAPOLI

Al Ministro degli Affari Esteri

Al Ministro dell’Università e della Ricerca


Per sapere:
- Premesso che: il "programma di tirocini MAE-CRUI" offre periodicamente ai laureandi e neo-laureati italiani la possibilità di effettuare un periodo di formazione nel campo della diplomazia e delle relazioni internazionali presso il Ministero degli Affari Esteri, le sue rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, le Rappresentanze Permanenti presso le organizzazioni internazionali o gli Istituti di Cultura, allo scopo di avvicinare il mondo accademico e quello del lavoro.
- Il "Programma di tirocini MAE-CRUI" costituisce una collaborazione fra il Ministero degli Affari Esteri italiano (attraverso il proprio Istituto diplomatico) e le Università italiane, col supporto della Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori Universitari italiani) in qualità di gestore organizzativo. La partecipazione agli stages non prevede alcuna forma di rimborso spese. -

[per sapere, ndr] Se i Ministri in indirizzo non ritengano discriminatorio per le fasce di reddito più deboli non prevedere alcun tipo di rimborso o borsa di studio a favore dei partecipanti a tali corsi in un Paese come l'Italia in cui tanto si discute di precariato, di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e di investimento sul futuro.
Quali misure ritengono di dover adottare per superare tale situazione.

martedì 4 dicembre 2007

Vo cercando un distretto sanitario...

Da mesi a Gorizia si discute di sanità. E non nel senso che un'epidemia dilaga. So discute di riassetto organizzativo della Sanità regionale. Sì perché la Regione prevede che i Distretti sanitari siano ridotti da 4 a 3, eliminando quello di Gorizia. O, più in modo più politically correct, accorpando Gorizia e Trieste.
Lasciamo stare l'isterismo collettivo che questo sta suscitando a Gorizia, spesso un po' eccessivo. Il punto è che la bozza Beltrame (assessore alla Sanità) prevedeva un unico distretto sanitario regionale, se non erro. In quell'ottica la soppressione di quello di Gorizia era parte di un grande riassetto regionale che permetteva risparmi di spesa. Poi i veti locali hanno fatto sì che rimanesse la soppressione dell'unico distretto privo di grandi sponsor locali: Gorizia. Ma c'è da chiedersi che logica abbia. A quel punto, non sarebeb stato meglio rinunciare alla riduzioen dei Distretti e valutare cmq vie per ridurre le spese organizzative?
Alla fine, 4 distretti, uno per Provincia, possono essere anche una scelta opportuna che fa coincidere distretti e province, che considerando le competenze delle province in termini di assistenza sociale non è inopportuno.
Sicuramente la provincia di Gorizia è vittima di scarso peso politico. Ma resta il fatto che la bozza regionale presenta elementi di illogicità. E resta soprattutto iul fatto che il centrosinistra non è riuscito a sviluppare una politica locale di programmazione dello sviluppo sanitario sul territorio. Ad esempio si dibatte a Gorizia della perdita di un ospedale, cmq piccolo e poco funzionale, mentre non si dibatte della potenzialità di investire in risparmi di spesa in migliori servizi di base e ambulatoriali. E soprattutto nella provincia di Gorizia non è mai stato risolto il dualismo Gorizia-Monfalcone, ben sapendo che un doppione è impossibile in una provincia già di per sè molto piccola.
Insomma... la Provincia che ora fibrilla e si lamenta è in fondo vittima del non aver saputo affrontare decisioni importanti in passato, io credo...

lunedì 3 dicembre 2007

Piccoli piddini crescono...

A fine marzo dovrebbero tenersi le primarie dei giovani democratici: ragazze e ragazzi tra i 15 e i 30 anni voteranno per costituire un grande movimento giovanile. Per portare i giovani e le loro passioni e speranze nella politica, per portare il pd tra i giovani.
Stasera a Cervignano prima riunione del piccolo coordinamento costituito per seguire e organizzare questa fase, in particolare gli adempimenti e le iniziative per garantire la massima partecipazione alle primarie di marzo. Sappiamo che la sfida è ardua: le organizzazioni politiche giovanili, in questa regione, sono poco radicate. Ma ci impegneremo, la voglia c'è.
Impressione dalla riunione? Ottima.
Come ha detto Laura, non dobbiamo perderci in lotte di potere, perché non c'è alcun potere: le organizzazioni giovanili servono ad altro. E come ha detto Federico Vidic, dei GdM goriziani, non c'è solo l'organizzazione, ma anche il programma e la passione politica. E come ho aggiunto io, non abbiamo né Veltroni né Bindi né Letta, per garantire grande partecipazione dovremo trovare una grande idea che mobiliti i nostri coetanei, un grande contributo programmatico magari facendo delle primarie un momento di mobilitazione in vista delle regionali del 2008. E partendo dal basso. Magari con focus group, gruppi di lavoro tematici. Anche per questo si è detto di lasciare la maggiore autonomia possibile ai coordinamenti provinciali.

Dunque: al lavoro!