domenica 16 agosto 2009

Obama e la sanità (pubblica?)

Per Obama è la riforma delle riforme. Quella che i Democrats vorrebbero fare da decenni, e c'hanno già provato più volte senza riuscirci. L'ultima volta nel 1993 con Clinton.
La riforma del sistema sanitario americano, sulla scia di un'onda che ha visto ad esempio il Massachussets introdurre un sistema sanitario pubblico modellato su quelli europei, è l'argomento principe della politica americana in quest'estate 2009. A settembre si vedrà se il fronte democratico è coeso mentre la riforma è attaccati da molteplici gruppi di pressione repubblicani, nonché da lobby potenti come quella delle assicurazioni private, su cui attualmente si regge il sistema sanitario privato statunitense.

Ne potete leggere qualcosa sul sito di Rainews24 qui.

In Italia invece assistiamo ad una progressiva privatizzazione della Sanità, complice anche un sistema che permette alle amministrazioni regionali di usare il sistema sanitario come luogo di compensazioni politiche, elargizione di favori e creazione di clientelismi economici e politici. Un esempio "illuminante", per così dire, ci viene dalla Lombardia di Formigoni, dove regna sovrana CL e il suo sistema di potere: leggetevi a tal proposito il numero di luglio di Agenda Coscioni, mensile dell'associazione Luca Coscioni.

mercoledì 5 agosto 2009

Tu donna abortirai con dolore

I tempi cambiano, i vizi restano. Quelli del Vaticano, intendo.
La pillola Ru486, il cui protocollo d'uso è assolutamente prudente e attento alle eventuali controindicazioni, vuole ridurre la sofferenza fisica (ma anche psicologica) della donna che affronta un aborto. Eppure per il Vaticano non va bene, e si arriva a minacciare la scomunica per i medici che la somministrassero.

In sostanza, tu donna abortirai con dolore.

Non basta infatti il dolore e il trauma di arrivare a una decisione così grave, dopo la vogliamo anche far soffrire ancora un po', giusto per il gusto di farlo.

Vignetta di Sergio Staino da L'Unità del 1° agosto 2009
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Per inciso a Gorizia si annunciano obiettori tutti gli ostetrici tranne uno: di fatto in questo modo l'obiezione, da diritto dell'operatore, finisce a ledere il diritto dell'utente/cittadino. Come risolvere questo conflitto di diritti/o?
Poiché compito del sistema sanitario è fornire il servizio sanitario al cittadino, ed è quindi questa un'attività essenziale per l'esistenza stessa della struttura sanitaria, è il diritto del cittadino ad avere priorità, anche perché risulterebbe altrimenti privato del proprio servizio il cittadino, e sarebbe quindi smentita la motivazione stessa per cui esiste un servizio sanitario.

sabato 1 agosto 2009

Chi educa oggi?

Dopo l'ordinanza del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che proibisce la somministrazione di alcool ai minori di anni 16, ma punisce con una sanzione amministrativa (ovviamente a carico dei genitori) anche il minore che assume alcoolici, sembra che gli adolescenti lombardi si siano adeguati e le multe sono state comunque poco nonostante i numerosi controlli.

Il provvedimento è un esperimento interessante, in quanto restituisce in capo all'ambito familiare il compito educativo/normativo. Un compito largamente delegato al di fuori dell'ambito familiare negli ultimi anni, nella convinzione (di chi?) che non fosse quasi compito della famiglia educare, il che significa innanzitutto "normare" ovvero porre la distinzione tra bene e male, tra opportuno e inopportuno, ecc... E se per alcuni anni è forse riuscita la scuola a sobbarcarsi l'ingrato compito oggi ci troviamo in un limbo normativo, tra una scuola impossibilitata per mancanza di mezzi e personale a fare altro che garantire un istruzione "passabile", e famiglie che spesso ritengono proprio conto difendere il minore più che educarlo.

In questo contesto, un provvedimento che costringe la famiglia a fare i conti con i comportamenti devianti del minore (per quanto qui si stia parlando di comportamenti non certo gravi, almeno nella maggioranza dei casi), è benvenuto in quanto costringe le famiglie a riprendersi in mano una parte degli "oneri sociali" dell'educazione dei futuri cittadini.
Il tutto a beneficio della collettività.