martedì 27 febbraio 2007
Primarie qua, primarie là...
domenica 25 febbraio 2007
Questa sinistra non serve... o forse sì?
giovedì 22 febbraio 2007
Che si fa?
mercoledì 21 febbraio 2007
Bastardi!!!!

In serata Prodi, dopo un vertice di maggioranza, si è recato dal presidente Napolitano, a cui ha rassegnato le dimissioni.
SG: ricomincia l'avventura!
lunedì 19 febbraio 2007
Colossus: ma c'è davvero bisogno di un Impero?

Nei fatti, gli Stati Uniti si trovano in situazione di overstretching. Stanno rapidamente raggiungendo il limite oltre il quale i costi dell'Impero saranno eccessivi. In realtà, il problema fondamentale è che l'Impero americano non si paga da sè, come quello Romano, quello Spagnolo di Carlo V o quello Britannico. Si paga con tasse e titoli di stato. Titoli di Stato che oggi sono in gran parte in mano cinese e asiatica in generale. Ovvero la capacità di spesa (militare) della Superpotenza/Egemone è controllata dalle potenziali minacce alla supremazia dell'Egemone. Mi pare evidente che non è una situazione in cui si possa dire che l'Impero è particolarmente forte. Una "ribellione" (cinese?) alla periferia dell'Impero lo metterebbe nell'impossibilità di sedare la rivolta. E l'Impero si sgretolerebbe, perché è chiaro che un Impero si basa fortemente sulla supposizione dei "sudditi"/satelliti dell'invulnerabilità e potenza dell'Impero.
sabato 17 febbraio 2007
Roma, Vicenza, Kabul: il triangolo difficile

- La pace mondiale, l'armonica sviluppo delle relazioni tra gli stati, il benessere della popolazione mondiale, il riequilibrio delle relazioni tra Nord e Sud del mondo devono essere i nostri obiettivi.
- Purtroppo, la forza è ancora oggi lo strumento cardine delle relazioni tra stati. Sia essa forza militare o economica. Le parole non sono sufficienti. La volontà di garantire la pace deve accompagnarsi dalla minaccia implicita che si è pronti ad usare la forza contro chiunque voglia violare la pace. Nelle relazioni tra gli stati che rifiutano invece l'uso della forza, la diplomazia, gli arbitrati internazionali e le mediazioni sono invece i normali e pacifici strumenti di sviluppo delle relazioni tra stati.
- Il multilateralismo è maggiore garanzia di pace rispetto all'unilateralismo, poiché se non altro una sola Iperpotenza, anche se mossa da buoni propositi, può sempre cadere nella tentazione di abusare del proprio potere.
Con queste premesse, la politica estera italiana è già fatta, ed è quella sostenuta dalla parte riformista del Centrosinistra. Si tratta cioè di privilegiare i momenti multilaterali rispetto a quelli bilaterali, di non risparmiare le critiche alle azioni unilaterali con lo scopo di influenzare in maniera positiva l'Iperpotenza ovviando alla mancanza di decisioni multilaterali. Si tratta di assumersi la propria fetta di responsabilità nel mantenimento della pace globale. E poiché, come detto, serve essere in grado di minacciare i "cattivi", e poiché il disarmo funziona solo se tutti si disarmano (perché il disarmo unilaterale è praticamente un suicidio), bisogna trarne la logica conseguenza di dover disporre di forze armate adeguate. Soprattutto perché i paesi ricchi sono gli unici ad averne la possibilità finanziaria. E per l'Italia, nel concreto, si tratta di aumentare le spese militari, oggi ridicolmente basse. E per creare le premesse del multilateralismo, non serve lamentarsi dell'egemonia USA: non è colpa loro se sono più ricchi e determinati degli altri. Semmai il nostro obiettivo dev'essere quello di dare una dimensione politica all'Europa nello scenario delle relazioni internazionali. Creare quindi un contraltare agli Stati Uniti, instaurando un rapporto di alleanza dialettica.
Con quanto detto, è facile rispondere subito anche sulla questione della base di Vicenza. Premesso che la base in sè non si capisce che male faccia e anzi porta posti di lavoro (semmai andiamo a valutarne l'impatto urbanistico e ambientale, quello sì), bisogna fare una semplice considerazione. A cosa servono le basi USA? Possiamo farne a meno?
Ebbene le basi americane ovviano alla mancanza di assunzione di responsabilità da parte europea. Svolgono quella funzione di deterrente globale che noi ci rifiutiamo di svolgere. Se la Russia invadesse la Georgia (fatto non così improbabile) chi farebbe qualcosa? Non l'Europa, solo gli USA sarebbero in grado di imporre alla Russia un agire più pacifico. E non serve lamentarsi se poi gli Stati Uniti usano quelle stesse basi anche in appoggio a operazioni militari che non condividiamo o che hanno obiettivi meno nobili: il pacchetto è unico, o tutto o niente. E se non vogliamo dover accettare tutto dobbiamo poterne fare a meno. E quindi avere NOI delle forze armate decenti.
E non perché ci piaccia far la guerra. Ma perché è nostro dovere saper difendere la pace, anche con la forza se necessario.
Aggiornamento blog
Tra l'altro oggi ho iniziato a leggere COLOSSUS di Niall Ferguson e prossimamente ve ne parlerò.
Buona notte a tutti!
venerdì 16 febbraio 2007
La bozza del ddl sui DI.CO.
Art. 1
(Ambito e modalità di applicazione)
1. Due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta entro il secondo grado, affinità in linea retta entro il secondo grado, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti, dei doveri e delle facoltà stabiliti dalla presente legge.
2. La convivenza di cui al comma 1 è provata dalle risultanze anagrafiche in conformità agli articoli 4, 13, comma 1 lettera b), 21 e 33 del decreto del Presidente della repubblica 30 maggio 1989, n. 223, secondo le modalità stabilite nel medesimo decreto per l'iscrizione, il mutamento o la cancellazione. E' fatta salva la prova contraria sulla sussistenza degli elementi di cui al comma 1 e delle cause di esclusione di cui all'articolo 2. chiunque ne abbia interesse può fornire la prova che la convivenza è iniziata successivamente o è terminata in data diversa rispetto alle risultanze anagrafiche.
3. relativamente alla convivenza di cui al comma 1, qualora la dichiarazione all'ufficio anagrafe di cui all'articolo 13 comma 1, lettera b), del decreto del Presidente della repubblica 30 maggio 1989, n. 223, non sia resa contestualmente da entrambi i conviventi, il convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente; la mancata comunicazione preclude la possibilità di utilizzare le risultanze anagrafiche a fini probatori ai sensi della presente legge.
4. L'esercizio dei diritti e delle facoltà previsti dalla presente legge presuppone l'attualità della convivenza.
5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche all'anagrafe degli italiani residenti all'estero.
6. Ai fini della presente legge i soggetti di cui al comma 1 sono definiti "conviventi".
Art.2
(Esclusioni)
1. Le disposizioni della presente legge non si applicano alle persone:
a) delle quali l'una sia stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra o sulla persona con la quale l'altra conviveva ai sensi dell'art. 1, comma 1, ovvero sulla base di analoga disciplina prevista da altri ordinamenti;
b) delle quali l'una sia stata rinviata a giudizio, ovvero sottoposta a misura cautelare, per i reati di cui alla lettera a);
c) legate da rapporti contrattuali, anche lavoratori, che comportino necessariamente l'abitare in comune.
Art. 3
(Sanzioni)
1. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque, al fine di beneficiare delle disposizioni della presente legge, chiede l'iscrizione anagrafica in assenza di coabitazione ovvero dichiara falsamente di essere convivente ai sensi della presente legge, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 3000 a euro 10000.
2. La falsa dichiarazione di cui al comma 1 produce la nullità degli atti conseguiti; i pagamenti eseguiti sono ripetibili ai sensi dell'articolo 2033 del codice civile.
Art. 4
(Assistenza per malattia o ricovero)
1. Le strutture ospedaliere e di assistenza pubbliche e private disciplinano le modalità di esercizio del diritto di accesso del convivente per fini di visita e di assistenza nel caso di malattia o ricovero dell'altro convivente.
Art. 5
(Decisioni in materia di salute e per il caso di morte)
1. Ciascun convivente può designare l'altro quale suo rappresentante:
a) in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, al fine di concorrere alle decisioni in materia di salute, nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti:
b) in caso di morte, per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie, nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti.
2. La designazione è effettuata mediante atto scritto e autografo; in caso di impossibilità a redigerlo, viene formato un processo verbale alla presenza di tre testimoni, che lo sottoscrivono.
Art. 6
(Permesso di soggiorno)
1. allo straniero o all'apolide convivente con un cittadino italiano si applicano ai fini della concessione del permesso di soggiorno, le medesime regole previste per lo straniero o l'apolide convivente con un cittadino comunitario ai sensi dell'ordinamento del cittadino medesimo (in fase di rielaborazione).
2. Ai fini dell'applicazione della presente legge, rileva e può essere oggetto di prova esclusivamente la presenza del cittadino straniero o apolide sul territorio nazionale conforme alla normativa interna in materia di soggiorno.
Art. 7
(Assegnazione di alloggi di edilizia pubblica)
1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano tengono conto della convivenza di cui all'articolo 1 ai fini dell'assegnazione di alloggi di edilizia popolare o residenziale pubblica.
Art. 8
(Successione nel contratto di locazione)
1. In caso di morte di uno dei conviventi che sia conduttore nel contratto di locazione della comune abitazione, l'altro convivente può succedergli nel contratto, purché la convivenza perduri da almeno tre anni ovvero vi siano figli comuni.
2. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche nel caso di cessazione della convivenza nei confronti del convivente che intenda subentrare nel rapporto di locazione.
Art. 9
(Agevolazioni e tutela in materie di lavoro)
1. La legge e i contratti collettivi disciplinano i trasferimenti e le assegnazioni di sede dei conviventi dipendenti pubblici e privati al fine di agevolare il mantenimento della comune residenza, prevedendo tra i requisiti per l'accesso al beneficio una durata almeno triennale della convivenza.
2. Il convivente che abbia prestato attività lavorativa continuativa nell'impresa di cui sia titolare l'altro convivente può chiedere, salvo che l'attività medesima si basi su di un diverso rapporto, il riconoscimento della partecipazione agli utili dell'impresa, in proporzione dell'apporto finito.
Art. 10
(Trattamenti previdenziali e pensionistici)
1. In sede di riordino della normativa previdenziale e pensionistica, la legge disciplina i trattamenti da attribuire al convivente, stabilendo un requisito di durata minima della convivenza, commisurando le prestazioni alla durata della medesima e tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali del convivente superstite.
Art. 11
(Diritti successori)
1. Trascorsi nove anni dall'inizio della convivenza, il convivente concorre alla successione legittima dell'altro convivente, secondo le disposizioni dei commi 2 e 3.
2. Il convivente ha diritto a un terzo dell'eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un quarto se concorrono due o piu' figli. In caso di concorso con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri, al convivente è devoluta la metà dell'eredità.
3. In mancanza di figli, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al convivente si devolvono i due terzi dell'eredità, e in assenza di altri parenti entro il terzo grado in linea collaterale, l'intera eredità.
4. Quando i beni ereditari di un convivente vengono devoluti, per testamento o per legge, all'altro convivente, l'aliquota sul valore complessivo netto dei beni prevista dall'articolo 2, comma 48, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, è stabilita nella misura del cinque per cento sul valore complessivo netto eccedente i 100.000 euro.
Art. 12
(Obbligo alimentare)
1. Nell'ipotesi in cui uno dei conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, l'altro convivente è tenuto a prestare gli alimenti oltre la cessazione della convivenza, purché perdurante da almeno tre anni, con precedenza sugli altri obbligati, per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza. L'obbligo di prestare gli alimenti cessa qualora l'avente diritto contragga matrimonio o inizi una nuova convivenza ai sensi dell'art. 1.
Art. 13
(disposizioni transitorie e finali)
1. I conviventi sono titolari dei diritti e degli obblighi previsti da altre disposizioni vigenti per le situazioni di convivenza, salvi in ogni caso i presupposti e le modalità dalle stesse previste.
2. Entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, può essere fornita la prova di una data di inizio della convivenza anteriore a quella delle certificazioni di cui all'articolo 1, comma 2. La disposizione di cui al presente comma non ha effetti relativamente ai diritti di cui all'articolo 10 della presente legge.
3. Il termine di cui al comma 2 viene computato escludendo i periodi in cui per uno o per entrambi i conviventi sussistevano i legami di cui all'articolo 1, comma 1, e le cause di esclusione di cui all'articolo 2.
4. In caso di scioglimento o di cessazione degli effetti civili nel matrimonio può essere fornita, entro tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, da parte di ciascuno dei conviventi o, in caso di morte intervenuta di un convivente, da parte del superstite, la prova di una data di inizio della convivenza anteriore a quella della iscrizione di cui all'articolo 1, comma 2, comunque successiva al triennio di separazione calcolato a far tempo dall'avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale.
5. I diritti patrimoniali, successori o previdenziali e le agevolazioni previsti dalle disposizioni vigenti a favore dell'ex coniuge cessano quando questi risulti convivente ai sensi della presente legge.
6. I diritti patrimoniali, successori o previdenziali e le agevolazioni previsti dalla presente legge cessano qualora uno dei conviventi contragga matrimonio.
Art. 14
(Copertura finanziaria)
1. All'onere derivante dall'articolo 11, pari ad euro 4 milioni e 600 mila per l'anno 2008 ed euro 5 milioni a decorrere dall'anno 2009 si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 20, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, iscritta all'U.P.B. dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze per l'anno 2007. Il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.
giovedì 15 febbraio 2007
Premiare l'anzianità anziché il merito. E la nave indietro va...
Un socialismo non più rievocativo. Il PD secondo Reichlin
martedì 13 febbraio 2007
15 arresti tra le BR
lunedì 12 febbraio 2007
Chiesa fuori dal mondo...
Buona giornata (laica) a tutti quanti!
domenica 11 febbraio 2007
Mio intervento al congresso regionale
Intanto, vi presento il testo del mio intervento al congresso:
come tutti sapete nei giorni scorsi le unioni di fatto hanno praticamente monopolizzato il dibattito politico italiano. Il governo ha approvato un disegno di legge che costituisce la risposta concreta ad un’esigenza fortemente sentita dalla società italiana. Purtroppo l’aspetto ideologico, aprioristico, con cui il dibattito si è sviluppato, non ha permesso l’emergere delle ragioni di fondo di tale provvedimento. Sarebbe altrimenti emersa con forza l’anomalia italiana rispetto al resto dell’Europa, dove leggi simili sono in vigore spesso da molti anni. E a meno di ritenere che la società italiana fosse essa stessa anomala, che costituisse un caso unico per cui in essa non si manifesterebbe quella stessa esigenza, risulta evidente che anche in Italia non poteva mancare una legge che regolasse le unioni di fatto, a meno che la politica, chiudendo gli occhi alla realtà, decidesse di venir meno al proprio dovere di servire il cittadino.
Non solo: l’impostazione ideologica del dibattito ha certamente messo in difficoltà i Democratici di Sinistra, che da sempre hanno affrontato la questione con serenità, razionalità, consci che si trattava di rispondere ad una richiesta che veniva dal basso più che a un principio ideologico. Forse questa razionalità, in un momento in cui il dibattito era particolarmente acceso, ha fatto apparire il partito come debolmente o solo parzialmente impegnato su questo tema. E certamente i vertici nazionali dei DS in determinati momenti non hanno compreso come servisse, anche per non perdere fette di elettorato, alzare la voce sui temi civili.
Oggi comunque, a quanto pare, siamo sulla buona strada per raggiungere un risultato storico per il nostro paese. Piuttosto che minacciare o distruggere la famiglia, saremo invece in grado di ampliare la sfera dei diritti. “Ampliare i diritti”: è questo, in sostanza, che significa “laicità”. E di fronte a chi solleva obiezioni di carattere morale sulla base di propri convincimenti religiosi, dovremmo rispondere che lo Stato laico è lo stato che garantisce a tutti, indipendentemente dal proprio essere o non essere credente di questa o quell’altra religione, il più ampio grado di riconoscimento di diritti e libertà.
Andando oltre il tema delle unioni di fatto, vorrei spendere alcune parole a sostegno di due ordini del giorno che in qualità di primo firmatario ho presentato alla discussione congressuale. Mi riferisco all’ordine del giorno di carattere nazionale intitolato “Una nuova stagione di diritti. Portiamo l’Italia in Europa”, e a quello di carattere regionale intitolato “Per l’impegno della Sinistra Giovanile regionale contro le discriminazioni e per una campagna antiomofobia”.
L’impegno della sinistra riformista sul fronte dei diritti civili non può infatti ridursi alla battaglia sulle unioni di fatto. Ora che un risultato di tale importanza è a portata di mano, dobbiamo porci nuovi traguardi. L’obiettivo prioritario, insito al DNA dei valori della Sinistra, deve certamente essere quello di estirpare quei fattori e quei comportamenti che, discriminando nella vita quotidiana le persone omosessuali, bisessuali e transgender, ne limitano di fatto la possibilità di godere appieno delle opportunità che la società offre loro, impediscono cioè quel “pieno sviluppo della persona umana” che è sancito dall’art.3 della Costituzione.
Il pregiudizio e l’omofobia sono ancora oggi elementi che impediscono un’effettiva uguaglianza e una completa fruizione dei propri diritti da parte delle persone omosessuali. Nell’ambito lavorativo, ciò si concretizza spesso nell’ostacolo ad una vita e una carriera professionale gratificanti. Nell’ambito scolastico, l’adolescente omosessuale viene ancora spesso emarginato e umiliato, un comportamento tanto più grave in quanto colpisce la persona nella fase della definizione della propria identità, anche affettiva. Per non dimenticare infine le aggressioni e gli atti di teppismo a sfondo omofobico che ricorrono nella cronaca, anche in Regione.
Concludendo, ritengo personalmente che la cultura dei diritti debba diventare parte integrante della cultura politica di una moderna forza di sinistra. E ritengo soprattutto che ancora prima dei grandi provvedimenti legislativi, sia nostro compito attuare questa cultura dei diritti nella battaglia politica quotidiana, nella costruzione di un insieme di valori in cui la persona umana è considerata per quanto vale, per ciò che è realmente piuttosto che in base a pregiudizi e ad arbitrari giudizi morali.Per questo motivo, infine, invito i compagni delegati a votare a favore dei due ordini del giorno in questione.
sabato 10 febbraio 2007
Contro le discriminazioni
venerdì 9 febbraio 2007
Miei odg al Congresso della SG
"Una nuova stagione di diritti: portiamo l'Italia in Europa"
Si tratta di un ordine del giorno che altri compagni della SG presentano nei congressi regionali in altre regioni d'Italia.
A livello locale ho deciso inoltre di presentare un ordine del giorno scritto di mio pugno intitolato:
Congresso Regionale Sinistra Giovanile
domenica 4 febbraio 2007
Cinema: troppi film o troppo pochi...
Del resto Italia e Francia hanno problemi diversi. In Francia esiste un cinema importante (45% del mercato, 180 film all'anno) in Italia no (meno del 20% del mercato, meno di 100 film prodotti).
Del resto... che film si producono in Italia? I film che ottengono il maggior successo sono le demenziali commediole natalizie alla Boldi-De Sica. Niente da dire, anche quei film ci vogliono perché è giusto sbagarsi e decerebrarsi ogni tanto per permettere al cervello di riposare un po'... e forse c'è anche chi si diverte a vedere quei film (io non sono tra quelli). Il problema è che oltre a loro c'è poco altro. Molti film incassano la pioggia di aiuti pubblici e poi nemmeno escono.
Pochi sono i film che riescono a sfondare... di solito 1-2 all'anno. Il fatto positivo è che vi sia un risveglio del cinema "teen-target": vuoi vedere che registi e produttore si sono accorti che i giovani sono parte preponderante del pubblico delle sale??? meglio tardi che mai... D'altra parte le commedie anche sguaiate fanno parte del cinema... i film di Totò sono oggi considerati tra le perle del cinema italiano, così come quelli di Alberto Sordi. In futuro lo saranno quelli di Verdone. Non credo lo saranno invece quelli dei fratelli Vanzina. E non voglio entrare nella diatriba sulla liceità del riso... (vedi Il Nome della Rosa e la discussione con il venerabile Jorge sull'opinione che gli antichi greci avevano del riso...).
Semmai c'è da chiedersi se il cinema italiano non sia malato visto che oltre a Vanzina & Co. c'è poco altro... com'è possibile che il cinema italiano riesca a fare il pienone nella sale con 2-3 film demenziali in 3-4 settimane, e per il resto dell'anno sia in grado di propinarci se va bene 2 o massimo 3 film decenti?
venerdì 2 febbraio 2007
About a blog...
poiché il blog inizia ad essere frequentato (che bello! che bello!) faccio una breve rassegna per aiutare la altrui navigazione...
oltre ai post che vedete da voi, sulla colonna di destra trovate in successione:
- una serie di banners che linkano a vari siti;
- la rubrica IPSE DIXIT... dove linkerò articoli interessanti trovati sul web
- "manifesti" dove metterò le immagini di campagne e manifesti particolarmente interessanti, condivisibili o semplicemente che mi ispirano...
- sotto trovate il link a "un simbolo per il PD" con una proposta mia di simbolo...
poi infine i links a vari siti e l'archivio.
Have a nice surfing in my blog!
Zucconi I love You! - Blair I hate you!

Articolo di Zucconi
Ma a che servirà il congresso DS?

Mozione Fassino per il congresso nazionale DS
giovedì 1 febbraio 2007
Pacs per tutti!!!!!

Sanzioni. La falsa dichiarazione di convivenza è punita con la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 3000 a 10.000 euro.
Successione. Il convivente ha diritto alla metà dell'eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un terzo se concorrono due o più figli. Se non ci sono figli (nati nel matrimonio o fuori), ascendenti, fratelli o sorelle, al convivente si devolve l'intera l'eredità.