Il governo si appresta ad approvare in tempi brevi la versione definitiva del disegno di legge che intende ridurre i costi della politica. Si parla di un risparmio di 500 milioni di euro a regime, cioè più del 10% essendo oggi calcolati in 4 miliardi di euro i costi della politica.
Poiché il ddl non tocca Camera e Senato (che hanno autonomia di ordinamento), da eventuali interventi in questo campo di potrebbero ricavare consistenti risparmi ulteriori, ad esempio realizzando la riduzione da 630 a 400 dei deputati prevista dal programma del centrosinistra.
In sintesi, qua sotto, l'articolo pubblicato su Repubblica.it a proposito di questo disegno di legge.
ROMA - Un taglio di circa 500 milioni di euro. Ventiquattro articoli che - una volta a regime - potranno far risparmiare all'incirca il dieci per cento alla voce "costi della politica". Si va dalla riduzione e l'accorpamento degli enti locali ai limiti per il finanziamento pubblico dei partiti, dai tagli poderosi alle auto blu a norme "rigorosissime" sulla trasparenza nell'affidamento degli incarichi pubblici. E poi: un limite dell'accumulo degli incarichi pubblici, l'abolizione cioè di quelle figure quasi mitologiche che riescono ad essere contemporaneamente sindaci, consiglieri, amministratori e altro. Un risparmio di 500 milioni di euro: a qualcuno potrà sembrare - dopo tanto parlare - che la montagna ha partorito il topolino. In realtà, se le norme riusciranno ad andare a regime, si tratta di una vera e propria rivoluzione per la politica italiana i cui costi - oggi- sono calcolati intorno ai quattro miliardi di euro. [...] Il premier Prodi, poi - che del taglio dei costi della politica ha fatto uno dei punti cardine del programma di governo - ha deciso che non era più possibile rinviare.
Una premessa: il provvedimento non riguarda i necessari tagli relativi al Parlamento, a deputati e senatori e al funzionamento delle due camere. Questa parte, infatti, potrà essere ritoccata solo con modifiche costituzionali. Camera e Senato, comunque, dicono di essere al lavoro per presentare il prima possibile una loro ipotesi di taglio. "Con il presente disegno di legge il Governo intende contribuire a ridurre i costi della rappresentanza politica e a limitare le spese degli apparati amministrativi a quelle strettamente necessarie, accrescendo, al contempo, la trasparenza e la responsabilità dell'agire amministrativo, con la finalità ultima di rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni" si legge nell'introduzione della Relazione che accompagna il testo. Se ai "tagli" sono dedicati gli articoli dal numero 1 al 17, il resto dell'articolato punta all'etica della politica e alla trasparenza: molto spesso è proprio l'assenza di etica e trasparenza la causa prima degli sprechi. Qualcosa era già stato fatto con la Finanziaria che, tra le altre cose, ha ridotto del trenta per cento gli stipendi di ministri e sottosegretari . [...]
Una premessa: il provvedimento non riguarda i necessari tagli relativi al Parlamento, a deputati e senatori e al funzionamento delle due camere. Questa parte, infatti, potrà essere ritoccata solo con modifiche costituzionali. Camera e Senato, comunque, dicono di essere al lavoro per presentare il prima possibile una loro ipotesi di taglio. "Con il presente disegno di legge il Governo intende contribuire a ridurre i costi della rappresentanza politica e a limitare le spese degli apparati amministrativi a quelle strettamente necessarie, accrescendo, al contempo, la trasparenza e la responsabilità dell'agire amministrativo, con la finalità ultima di rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni" si legge nell'introduzione della Relazione che accompagna il testo. Se ai "tagli" sono dedicati gli articoli dal numero 1 al 17, il resto dell'articolato punta all'etica della politica e alla trasparenza: molto spesso è proprio l'assenza di etica e trasparenza la causa prima degli sprechi. Qualcosa era già stato fatto con la Finanziaria che, tra le altre cose, ha ridotto del trenta per cento gli stipendi di ministri e sottosegretari . [...]
L'articolo 1, ad esempio, dal titolo "Razionalizzazione degli enti pubblici" , contiene una delega al governo per "riordinare, mantenere, trasformare ovvero sopprimere e mettere in liquidazione, enti, organismi e strutture secondo criteri di razionalizzazione di strutture e competenze, ad esempio attraverso la riduzione di almeno il trenta per cento del numero dei componenti degli organi di indirizzo amministrativo, di gestione e consultivi, l'eliminazione di duplicazioni, la riduzione della spesa. [...] L'articolo 7 è dedicato ai tagli delle auto blu e delle spese per i telefonini e per gli immobili pubblici. Gli articoli dal 10 al 17 contengono misure "rivolte a ridurre i costi politico-amministrativi degli enti locali". Tra le altre cose sono eliminati "i consigli circoscrizionali nei comuni con popolazione inferiore a 250 mila abitanti", è prevista la "riduzione pari al 10 per cento" del numero dei consiglieri e degli assessori comunali e provinciali" e il taglio degli stipendi di amministratori locali, comunità montane e consorzi tra enti locali .
di Claudia Fusani - clicca QUI per l'articolo completo
8 commenti:
Wow! Che bello!!
Ma è vero?!? O_O
Non ci credo!!!!
Qualcuno direbbe invece che era anche ora che si pensasse a tagliare tutti questi costi. A dire il vero ci sarebbe bisogno di fare qualcosa di più! Tipo eliminare le province..
Finalmente si sono decisi X'D era ora che tagliassero un po' di costi ><
sì infatti... tra l'altro ho letto che l'Anci (che rappresenta i sindaci e i comuni italiani) ha protestato... ovviamente... perché proprio gli enti locali sono la pià gran mangiatoia di questo mondo... lo dico perché immaginate che a Gorizia, 36.000 abitanti, ci sono 10 consigli circoscrizionali per un totale di 120 consiglieri, che non fanno praticamente nulla!!!
Quindi ben venga la loro abolizione... per le province sono meno d'accordo...
dunque...bisogna agire ma con attenzione. bisogna intervenire e cmq teniamo sempre presente che la maggiorparte dei costi della politica hanno come fonte il Parlamento. Sul tagliare le circoscrizioni posso essere parzialmente d'accordo, ma con modalità diverse: ad esempio una città con 50.000-70.000 abitanti (limite minimo x l'esistenza delle circoscrizioni,se uno vuole ne ha di lavoro da fare con questi numeri) composta da 10 circoscrizioni potrebbe aver bisogno di un numero che vada dai 7 ai 10 consiglieri circoscrizionali. Semmai si può dimiunire il numero di circoscrizioni collocando il massimo dei consiglieri x circoscrizioni a 12 circa + il Presidente. L'altra cosa da fare sarebbe abbassare l'indennità di carica di quest'ultimo.
Teniamo poi sempre presente che il consigliere circoscrizionale nullafacente o quasi può esistere nella città che ha 60.000 abitanti così come in quella che ne ha 1.000.000. Detto questo sono favorevole ai tagli dei costi della politica ma come sempre con raziocinio. In poche parole: est modus in rebus.
ah inoltre è vero 500 milioni possono essere poca cosa se rapportati a 4 miliardi. Comunque rappresentano 1/8 cioè il 12.5% della somma citata. Può sembrare poco ma già come inizio dopo un atavico immobilismo sarebbe più che buono.
bè infatti non è poco.. poi chiaramente ci sono livelli sotto ai quali non si può andare. Cmq sia sui consigli circoscrizionali il punto fondamentale sarebbe complesso... da mettere in pratica: in città geograficamente UNITARIE non servono... hanno un senso soprattutto se servono a rappresentare istanze che effettibamente non raggiungerebbero altrimenti il comune. Il caso può essere quello di borgate/frazioni come Lucinico a Gorizia, Adegliacco a Udine, o l'altopiano a Trieste... negli altri casi mi paiono non indispensabili.
come già si diceva nella conversazione di ieri sera è pressochè impossibile trovare un criterio unico ed efficace per stabilire i casi in cui una o più circoscrizioni devono esistere o meno. Questo perchè ogni territorio ha le sue peculiarità e quindi un criterio che funziona se applicato, ad esempio, a Bologna potrebbe non funzionare a Gorizia o Trieste. E viceversa. Cmq sarebbe bene iniziare a tagliare certi Comitati o Commissioni come ad esempio la "Commissione Ministeriale per lo Spettacolo dal vivo" oppure la "La Commissione di studio per la diffusione della pratica sportiva" ma anche cose molto iù futili che adesso non ricordo bene.
Il ddl prevede infatti l'abolizione e l'accorpamento di svariate CENTINAIA di commissioni istituite in vari tempi presso l'amministrazione centrale dello Stato.
Mi risulta inoltre per certo che già il decreto Bersani allegato alla Finanziaria 2007 avesse provveduto all'abolizione di u consistente numero di commissioni.
Del resto si sa... in Italia ogni volta che si vuol far finta di far qualcosa, si faceva una Commissione. :-(
A tal proposito, anche nella nostra region le commissioni prolificano... mi pare di aver letto che sarebbero quasi un centinaio!!!! sigh
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