Da mesi a Gorizia si discute di sanità. E non nel senso che un'epidemia dilaga. So discute di riassetto organizzativo della Sanità regionale. Sì perché la Regione prevede che i Distretti sanitari siano ridotti da 4 a 3, eliminando quello di Gorizia. O, più in modo più politically correct, accorpando Gorizia e Trieste.
Lasciamo stare l'isterismo collettivo che questo sta suscitando a Gorizia, spesso un po' eccessivo. Il punto è che la bozza Beltrame (assessore alla Sanità) prevedeva un unico distretto sanitario regionale, se non erro. In quell'ottica la soppressione di quello di Gorizia era parte di un grande riassetto regionale che permetteva risparmi di spesa. Poi i veti locali hanno fatto sì che rimanesse la soppressione dell'unico distretto privo di grandi sponsor locali: Gorizia. Ma c'è da chiedersi che logica abbia. A quel punto, non sarebeb stato meglio rinunciare alla riduzioen dei Distretti e valutare cmq vie per ridurre le spese organizzative?
Alla fine, 4 distretti, uno per Provincia, possono essere anche una scelta opportuna che fa coincidere distretti e province, che considerando le competenze delle province in termini di assistenza sociale non è inopportuno.
Sicuramente la provincia di Gorizia è vittima di scarso peso politico. Ma resta il fatto che la bozza regionale presenta elementi di illogicità. E resta soprattutto iul fatto che il centrosinistra non è riuscito a sviluppare una politica locale di programmazione dello sviluppo sanitario sul territorio. Ad esempio si dibatte a Gorizia della perdita di un ospedale, cmq piccolo e poco funzionale, mentre non si dibatte della potenzialità di investire in risparmi di spesa in migliori servizi di base e ambulatoriali. E soprattutto nella provincia di Gorizia non è mai stato risolto il dualismo Gorizia-Monfalcone, ben sapendo che un doppione è impossibile in una provincia già di per sè molto piccola.
Insomma... la Provincia che ora fibrilla e si lamenta è in fondo vittima del non aver saputo affrontare decisioni importanti in passato, io credo...
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