Per ragioni un po' misteriose e un po' affettive, non da ultimo un certo antiamericanismo, la Sinistra italiana negli anni Novanta manifestò sempre una certa simpatica per la Russia, forse a torto o a ragione vista come l'erede dell'URSS e quindi di quel riferimento politico e culturale dell'area politica italiana che faceva riferimento al PCI. E questo nonostante che i legami tra PCI e PCUS si fossero allentati già dagli anni Settanta e l'epoca dell'eurocomunismo.
Comunque sia, gli anni '90 erano gli anni di Eltsin, di una Russia nel caos e con il PIL minore anche del 50% rispetto a inizio anni Novanta, era una Russia che non faceva paura e che accettava la Partnership for Peace, ovvero il primo tentativo della Nato di legare a sè i paesi già del blocco orientale, e insomma assisteva abbastanza impotente al'espansione della "sfera di influenza" USA e UE. Del resto, erano gli anni in cui la Russia aveva bisogno dei capitali occidentali per vivere, anzi sopravvivere. Erano gli anni in cui la Sinistra chiudeva un occhio sulla prima guerra in Cecenia, vedeva di buon occhio l'ascesa di Putin nel 1999, criticava la guerra contro la Serbia filorussa eccetera. E per quanto ci fossero degli spunti ragionevolil in queste posizioni, non mancavano posizioni acritiche.
Oggi cos'è la Russia?
Se ne discute molto poco, e mai mi è capitato di sentire una posizione politica "da sinistra" sul tema. Al di là di qualche critica alla mancata garanzia dei diritti umani, c'è poco altro. Semmai la Russia di Putin è stata criticata per essersi schierata con gli USA tra il 2001 e il 2004. Una critica che mi pare più che altro motivata da antiamericaniso che da un'analisi coscienziosa. Ma tant'è, la scarsissima competenza di politici e commentatori italiani in materia di relazioni internazionali è un dato di fatto assodato da tempo.
Comunque sia, in Europa si continua ad essere convinti che la Russia sia un parner. Che, beninteso, usa l'arma del metano e petrolio contro di noi. Minaccia la Georgia e l'Armenia, nonché l'Ucraina. E' in pessimi rapporti con 3 paesi membri dell'UE: i tre paesi baltici. Che espropria gli interessi economici delle compagnie petrolifere europee in territorio russo. Che annuncia piani di riarmo nucleare e convenzionale. Che minaccia di denunciare il trattato CFE del 1990 (quello sulla limitazione delle armi convenzionali in Europa). E così via.
Insomma un simpatico vicino...
A quanto pare, nessuno in Europa si è fatto due conti e ha riflettuto adeguatamente su quale sia la posizione russa sull'espansione verso est dell'UE, sulla minaccia energetica derivante dal quasi monopolio russo sulle forniture di gas, sulla preoccupante tendenza russa a minacciare i paesi satelliti del Caucaso, per non parlare di questioni come democrazia e diritti umani.
Insomma... forse sarebbe il caso di iniziare a pensare che la Russia è un partner commericale, non politico... anzi probabilmente è il principale nemico e pericolo per l'Europa Unita.
Giusto perché la prossima volta che la Russia minaccia l'Ucraina sarebbe bello che l'Europa dicesse qualcosa, invece di aspettare ogni volta gli USA...
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