E' tempo di vacanze, lo so, ma si avvicina la nascita del Partito democratico, e pare che alle primarie del 14 ottobre ci sarà anche una lista della sinistra Ds destinata a raccogliere le forze della sinistra ds, nonché probabilmente alcuni esponenti di area socialista, e insomma ad essere il nucleo che porterà nel Pd principi e valori della sinistra: laicità, questione morale, ecologismo, attenzione per il lavoro.
Qui di seguito il comunicato con cui si annuncia la nascita delle liste unite della sinistra Ds a sostegno di Walter Veltroni.
Ho evidenziato i punti salienti.
Il documento che viene oggi presentato offre un contributo ed una piattaforma politica alle liste della Sinistra riformista per Veltroni, che concorreranno alle elezioni dell'Assemblea Costituente del Partito democratico.
Le liste, che nasceranno nelle diverse circoscrizioni sulla base di convergenze e di scelte legate ai diversi territori, avranno in comune un nucleo di idee e programmi, espressione della sinistra riformista, della sua storia, della sua capacità di rappresentare i ceti popolari e la parte più avanzata dell'intellettualità italiana. Quella che vogliamo è una sinistra che sappia rinnovare i valori del socialismo. Una Sinistra che promuova l’incontro con forze popolari e culture della tradizione cattolico-democratica, liberlademocratica ed ecologista.
Una sinistra capace di radicalità. Radicalità significa non aver paura di cambiare a fondo le strutture del potere - dai rapporti di lavoro alle istituzioni - né di contrastare le cristallizzazioni sociali e gli interessi dei più forti. E' compito della sinistra riformista favorire e rafforzare la partecipazione al Pd di forze antiche e nuove, oltre il binomio Ds-Margherita: in questo quadro, noi sollecitiamo la partecipazione di chi viene dall'esperienza dei socialisti italiani, anche nella prospettiva di un futuro incontro con la Costituente socialista, che è in via di formazione.
Sosterremo il primato del lavoro (in tutte le sue forme: lavoro dipendente e lavoro autonomo), la sua qualificazione e valorizzazione; più cultura e più diritti; più regole contro la precarietà e l'incertezza. La crescita del paese, delle sue risorse, della sua capacità di innovazione, sarà più determinata e solida, se realizzeremo obiettivi di trasformazione e di giustizia sociale; se assumeremo come principio ispiratore l'idea di uguaglianza: nei rapporti fra cittadini ed istituzioni, nell'esercizio delle libertà, nella formazione e nell'accesso al lavoro, nelle opportunità che si offrono a ciascuna persona. Porre al primo posto l'uguaglianza delle opportunità e la lotta ai privilegi significa operare per una riforma profonda dei rapporti sociali e civili e per un Welfare motore di sviluppo. Significa cambiare il clima morale del paese.
Ugualmente essenziale è l’impegno per i diritti e per le libertà: tra queste la libertà d’informazione, tante volte calpestata.
Siamo convinti che il Partito democratico debba avere un legame organico con il Partito del socialismo europeo. Intendiamo contribuire all'unità delle forze riformiste europee, che il Pse esprime, partecipando attivamente alla definizione e all'arricchimento di un patrimonio ideale e programmatico comune. Sosterremo la laicità delle leggi e dello Stato. Le norme che vincolano i comportamenti collettivi non possono essere scritte in funzione di un'obbedienza religiosa. Le istituzioni devono garantire un terreno comune per l'integrazione e la pari dignità di ciascuno. Affermeremo il principio della responsabilità verso la natura e le future generazioni. La missione di una sinistra moderna e innovatrice è porre rimedio alla febbre del pianeta, alla riduzione della biodiversità e agli inquinamenti; è lavorare per lo sviluppo sostenibile.
Alle domande diverse di innovazione e giustizia sociale che vengono dal Nord e dal Mezzogiorno d'Italia, dobbiamo rispondere con una democrazia capace di decidere e sburocratizzare i rapporti fra cittadino e Stato, con una lotta senza tregua contro il crimine e le sue cause, contro la mafia e gli alleati della mafia.
E' la prima volta nella storia italiana che tutte le forze della sinistra sono insieme al governo, in un'intesa organica con forze di centro. E' un fatto positivo. Dobbiamo rilanciare l'azione del governo, garantire la sua unità, rafforzare la sua azione riformatrice, in base al programma del 2006. Sbaglia chi delinea o ipotizza - dopo un anno - un cambiamento di alleanze e in particolare una esclusione della così detta sinistra radicale. Ciò significherebbe dichiarare pubblicamente la sconfitta della politica che insieme abbiamo costruito. Invece, noi abbiamo il dovere verso l'Italia di andare avanti, più decisi, nel cambiamento, nell'impegno riformatore per la giustizia sociale e per moralizzare la vita pubblica. Abbiamo il dovere di vincere uniti la battaglia contro le destre, ancora oggi come ieri guidate dal partito personale di Berlusconi.
Le liste, che nasceranno nelle diverse circoscrizioni sulla base di convergenze e di scelte legate ai diversi territori, avranno in comune un nucleo di idee e programmi, espressione della sinistra riformista, della sua storia, della sua capacità di rappresentare i ceti popolari e la parte più avanzata dell'intellettualità italiana. Quella che vogliamo è una sinistra che sappia rinnovare i valori del socialismo. Una Sinistra che promuova l’incontro con forze popolari e culture della tradizione cattolico-democratica, liberlademocratica ed ecologista.
Una sinistra capace di radicalità. Radicalità significa non aver paura di cambiare a fondo le strutture del potere - dai rapporti di lavoro alle istituzioni - né di contrastare le cristallizzazioni sociali e gli interessi dei più forti. E' compito della sinistra riformista favorire e rafforzare la partecipazione al Pd di forze antiche e nuove, oltre il binomio Ds-Margherita: in questo quadro, noi sollecitiamo la partecipazione di chi viene dall'esperienza dei socialisti italiani, anche nella prospettiva di un futuro incontro con la Costituente socialista, che è in via di formazione.
Sosterremo il primato del lavoro (in tutte le sue forme: lavoro dipendente e lavoro autonomo), la sua qualificazione e valorizzazione; più cultura e più diritti; più regole contro la precarietà e l'incertezza. La crescita del paese, delle sue risorse, della sua capacità di innovazione, sarà più determinata e solida, se realizzeremo obiettivi di trasformazione e di giustizia sociale; se assumeremo come principio ispiratore l'idea di uguaglianza: nei rapporti fra cittadini ed istituzioni, nell'esercizio delle libertà, nella formazione e nell'accesso al lavoro, nelle opportunità che si offrono a ciascuna persona. Porre al primo posto l'uguaglianza delle opportunità e la lotta ai privilegi significa operare per una riforma profonda dei rapporti sociali e civili e per un Welfare motore di sviluppo. Significa cambiare il clima morale del paese.
Ugualmente essenziale è l’impegno per i diritti e per le libertà: tra queste la libertà d’informazione, tante volte calpestata.
Siamo convinti che il Partito democratico debba avere un legame organico con il Partito del socialismo europeo. Intendiamo contribuire all'unità delle forze riformiste europee, che il Pse esprime, partecipando attivamente alla definizione e all'arricchimento di un patrimonio ideale e programmatico comune. Sosterremo la laicità delle leggi e dello Stato. Le norme che vincolano i comportamenti collettivi non possono essere scritte in funzione di un'obbedienza religiosa. Le istituzioni devono garantire un terreno comune per l'integrazione e la pari dignità di ciascuno. Affermeremo il principio della responsabilità verso la natura e le future generazioni. La missione di una sinistra moderna e innovatrice è porre rimedio alla febbre del pianeta, alla riduzione della biodiversità e agli inquinamenti; è lavorare per lo sviluppo sostenibile.
Alle domande diverse di innovazione e giustizia sociale che vengono dal Nord e dal Mezzogiorno d'Italia, dobbiamo rispondere con una democrazia capace di decidere e sburocratizzare i rapporti fra cittadino e Stato, con una lotta senza tregua contro il crimine e le sue cause, contro la mafia e gli alleati della mafia.
E' la prima volta nella storia italiana che tutte le forze della sinistra sono insieme al governo, in un'intesa organica con forze di centro. E' un fatto positivo. Dobbiamo rilanciare l'azione del governo, garantire la sua unità, rafforzare la sua azione riformatrice, in base al programma del 2006. Sbaglia chi delinea o ipotizza - dopo un anno - un cambiamento di alleanze e in particolare una esclusione della così detta sinistra radicale. Ciò significherebbe dichiarare pubblicamente la sconfitta della politica che insieme abbiamo costruito. Invece, noi abbiamo il dovere verso l'Italia di andare avanti, più decisi, nel cambiamento, nell'impegno riformatore per la giustizia sociale e per moralizzare la vita pubblica. Abbiamo il dovere di vincere uniti la battaglia contro le destre, ancora oggi come ieri guidate dal partito personale di Berlusconi.
2 commenti:
era meglio se berlusconi non veniva citato.E basta sto spuracchio! E non mi piace l'idea che abbiam il dovere di vincere. Cos'è una gara per la vita o la morte? Son gli elettori a decidere. Bisogna proporre qualcosa, non far paura. Ma vabbeh intanto io voterò di pietro tanto per andar contro corrente che veltroni ah già vinto. Facciam finta che almeno sia una cosa democratica va...
Andrea
ma Di Pietro non si candida più... non hanno accettato la sua candidatura (per motivi lunghi da spiegare... e cmq da me non condivisi)...
Posta un commento