venerdì 18 gennaio 2008

Mi tocca fare servizio pubblico...

Breve noticina.
Saprete che Ratzinger ha rinunciato a partecipare all'apertura dell'anno accademico all'Università La Sapienza di Roma. Saprete anche che nei giorni precedenti un movimento spontaneo nato tra docenti e studenti della Facoltà di Scienze fisiche e naturali aveva pubblicamente criticato la scelta del rettore della Sapienza di invitare il pontefice, in quanto Ratzinger aveva in passato pubblicamente affermato di ritenere giusta la decisione della Chiesa di processare Galilei, figura storica e simbolica della scienza e del metodo scientifico. I ricercatori romani avevano ritenuto in sostanza oltraggioso per la dignità della ricerca scientifica e del ruolo dell'Università che si facesse intervenire una persona che aveva espresso opinioni contro la libertà di ricerca scientifica.
Al di à di ogni considerazione... a questo link potete trovare il testo della lectio che Ratzinger avrebbe voluto leggere alla Sapienza: QUI.
Per la cronaca, su l'Unità ho letto stralci del testo incriminato in cui nel 1990 l'allora cardinale Ratzinger asseriva la giustezza della posizione della Chiesa su Galilei: in sostanza l'opinione di Benedetto XVI è che spetti alla Chiesa, nel considerare le conseguenze sociali e politiche del progresso della scienza, valutare QUANDO la scienza sia libera e quando no. In pratica spetterebbe alla Scienza (unica depositaria di tale potestà? evidentemente...) stabilire i limiti della scienza.
E per quanto io non sia del resto un pasdaran della libertà della scienza, nel senso che allo stesso tempo non ritengo che spetti SOLO alla comunità scientifica stabilire i propri limiti, non capisco del resto perché debba spettare alla Chiesa...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

son d'accordo. Mi pare di ricordare però anche che ratzinger nel 90 si riferisse all'epoca di galileo, e a quei tempi la chiesa era effettivamente colei che poteva decidere i limiti della libertà scientifica e questo veniva più o meno accettato. Comunque secondo me tutti coloro che si son mossi a criticare la venuta del papa ha gestito la cosa malissimo, e ora ci troviamo in una situazione in cui il papa ha fatto bella figura, complice la politica e la stampa, e tutti coloro che criticavano sembrano degli anticristo. Penso sarebbe stato una cosa più giusta ormai farlo venire e poi abbandonare in massa il momento del suo discorso, quando sicuramente avrebbe detto qualcosa di liberticida. Insomma tollerare e protestare pacificamente, essere nel giusto, mi sembra l'unico modo per agire contro la chiesa. A bruciare le chiese possiam andare di notte

Marco Rossi ha detto...

d'accordissimo. Si sono mossi molto male e come ha scritto ad esempio Zucconi su Repubblica, ora la "causa laica" ne è stata danneggiata fortemente, purtroppo :-(

Anonimo ha detto...

Sono sempre stata dell'idea che scendere a certi livelli non portasse a nulla di buono. Tuttavia mi chiedo se certe strategie "silenziose" abbiano ancora un valore oggi, in queste condizioni. Purtroppo non si ha a che fare con una persona che accetta il diritto ad avere un'opinione, o il dissenso; quindi, per quanto si tratti di un modo poco diplomatico, sostengo la causa dei "liberticidi" laici... e del resto, come avete sottolineato voi, il polverone lo hanno sollevato politici e giornalisti, non tanto i professori o gli studenti, che di fatto hanno solo esercitato un loro diritto a dire no, senza "bruciare le chiese".

Marco Rossi ha detto...

mmm... non so... a volte penso che ci voglia più "tattica", per così dire...