domenica 5 aprile 2009

Se è finito il tempo delle "modifiche di dettaglio"


Fioroni, leader della corrente popolare all'interno del Pd, ha criticato la scelta di Franceschini (in foto), segretario nazionale del Partito democratico, di scendere in piazza con la CGIL nella manifestazione contro il governo: "è finito il tempo del collateralismo tra politica e sindacati" (Il Messaggero di oggi). Ha certamente ragione a criticare Bersani che chiedeva l'adesione formale del Pd alla piattaforma della CGIL: un partito di massa, che ambisce a rappresetnare l'interezza o quasi della società, deve mantenere una necessaria autonomia politica rispetto ai sindacati che sono comunque organizzazioni corporative. Tanto più che oggi è ormai difficile individuare classi ben determinate, vi è stata da ormai qualche decennio una polverizzazione delle strutture e appartenenze sociali per cui il sindacato rappresenta comunque una parte, importante, ma solo parte della società, del ceto medio, del mondo del lavoro.

Dunque bene Franceschini.



Ma è di altro che volevo parlare. Fioroni sostiene che, a riguardo dell'accordo tra CISL e UIL e governo per la riforma della contrattazione collettiva: "E' sbagliato il rifiuto della CGIL perché in quell'accordo c'è tanta parte delle nostre proposte, delle proposte del Pd".

"Tanta parte"?

Ecco, qui è il nocciolo del problema. Che obiettivo ci poniamo? Correggere le politiche del centrodestra? O proporre politiche alternative?

Ovvio che ci siano anche alcune cose che abbiamo proposto noi, ma l'impianto complessivo non è quello che vuole il Pd, l'impianto complessivo contribuisce a ridurre il potere contrattuale del lavoratore in un periodo in cui, l'ha confermato recentemente il Censis, le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono cresciute sempre meno dell'inflazione reale dal 2001 ad oggi (guarda caso nel 2001 andò al governo Berlusconi).

Ecco allora che i correttivi non ci bastano. Non possiamo accontentarci di non protestare rispetto ad una riforma della contrattazione solo perché dentro c'è qualche cosa che avremmo proposto noi. E il resto, che non avremmo mai proposto?

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