sabato 1 agosto 2009

Chi educa oggi?

Dopo l'ordinanza del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che proibisce la somministrazione di alcool ai minori di anni 16, ma punisce con una sanzione amministrativa (ovviamente a carico dei genitori) anche il minore che assume alcoolici, sembra che gli adolescenti lombardi si siano adeguati e le multe sono state comunque poco nonostante i numerosi controlli.

Il provvedimento è un esperimento interessante, in quanto restituisce in capo all'ambito familiare il compito educativo/normativo. Un compito largamente delegato al di fuori dell'ambito familiare negli ultimi anni, nella convinzione (di chi?) che non fosse quasi compito della famiglia educare, il che significa innanzitutto "normare" ovvero porre la distinzione tra bene e male, tra opportuno e inopportuno, ecc... E se per alcuni anni è forse riuscita la scuola a sobbarcarsi l'ingrato compito oggi ci troviamo in un limbo normativo, tra una scuola impossibilitata per mancanza di mezzi e personale a fare altro che garantire un istruzione "passabile", e famiglie che spesso ritengono proprio conto difendere il minore più che educarlo.

In questo contesto, un provvedimento che costringe la famiglia a fare i conti con i comportamenti devianti del minore (per quanto qui si stia parlando di comportamenti non certo gravi, almeno nella maggioranza dei casi), è benvenuto in quanto costringe le famiglie a riprendersi in mano una parte degli "oneri sociali" dell'educazione dei futuri cittadini.
Il tutto a beneficio della collettività.

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