giovedì 21 agosto 2008

Il paese della (s)cultura

Nelle settimane scorse il governo Berlusconi ha deciso di tagliare, per l'ennesima volta, i finanziamenti alla cultura. Il ministro-poeta, Bondi, non ha battuto ciglio, perché al Cavalier ciò non diletta.

Intanto però, il Belpaese si abbruttisce. Secondo una stima dell'Unesco di alcuni anni fa, l'Italia ospita circa 2/3 delle opere d'arte del mondo. Di fatto, quindi, il patrimonio artistico nazionale è, più o meno, la quasi totalità del patrimonio artistico mondiale. E se anche questa stima è probabilmente sovrastimata per un centro eurocentrismo artistico, rimane il fatto che l'Italia dovrebbe spendere molto di più per valorizzare, ma anche semplicemente far sopravvivere e conservare, le proprie opere d'arte.

Certo, ci potrebbe spingere a farlo un senso del dovere rispetto ai posteri e all'umanità. Tuttavia non dimentichiamo che il turismo è una delle voci principali dell'economia italiano, che contribuisce enormemente all'attivo della bilancia dei pagamenti, fra l'altro.
Fra l'altro, la Francia, che artisticamente in confronto è un deserto o quasi, le cui spiaggie non sono certo migliori delle nostre e che ci è seconda in così tante cose... ha tuttavia circa 50 milioni di arrivi all'anno di turisti stranieri contro i 30 milioni che vengono in Italia. La Spagna si colloca cui 20-25 milioni... e a parte il mare e Barcellona non ha molto.


Certo, girare per Roma e vedere che alla GNAM (la Galleria Nazionale d'Arte Moderna che ospite le opere dei macchiaioli, dei futuristi, di Guttuso, Afro ecc...) non c'è un chiaro percorso espositivo, nessuna tabella didattica... così che il turista-ignaro se ne va sperduto per quelle luminose stanze... bè è solo uno dei tanti segni di abbandono in cui parte rilevante del nostro patriminio artistico è abbandonato. In confronto all'estero ogni piccolo museo è così ben organizzato, dotato di supporto didattici (audioguide, spesso gratuite, pannelli esplicativi ecc...) così che tutti possono capire bene cosa stanno vedendo e fruire al meglio della visita: cosa che invoglia a frequentare il luogo d'arte, mentre un museo in cui solo "pochi eletti" possono capire cosa stanno vedendo non è il massinmo per attirare visitatori, oltre a significare l'abdicazione dei musei alla propria funzione divulgativa.



Nessun commento: