giovedì 6 novembre 2008

Occupazione o sit-in?


A Gorizia la mobilitazione contro i tagli alla scuola continua (in foto un'immagine della manifestazione a Gorizia del 30 ottobre scorso). Diverse scuole sono state occupate dagli studenti, con tanto di sostegno da parte di genitori e insegnanti infuriati. In molti piccoli comuni della Provincia istituzioni e genitori sono uniti nella protesta contro tagli che rischiano di portar alla chiusura di tantissime piccole scuole primarie: certo piccole scuole, ma la loro assenza costringerebbe alla creazione di un pendolarismo infantile sin dai 6 anni per raggiungenre le scuole dei centri urbani più grandi. Quale disagio ciò possa provocare (al di là dello smantellamente di quella che spesso è l'unica presenza delle istituzioni nei centri minori) a famiglie e bambini tra i 6 e gli 11 anni, è presto evidente.


Meno chiaro, però, è la forma che l'azione politica dovrebbe avere. Occupare le scuole? o fare azioni pubbliche come sit in e cortei? L'importante in questo momento è tenere alta l'attenzione, difficile sapere quale delle due forme di protesta possa attiare maggiormente l'attenzione sui tagli al sistema dell'sitruzione: la Destra cerca chiaramente di mettere in cattiva luce chi protesta, e l'occupazione presta il fianco sia alle critiche sia alla psosibilità che non tutti gli studenti seguano l'occupazione. Del resto, da quel che ho sentito, molti docenti si stanno dando da fare facendo davvero una specie di terrorismo psicologico nei confronti degli studenti.
la via della mafenistaziione pubblica potrebbe dare maggiore visibilità "esterna" alle proteste ma potrebbe anche essere la fin edel movimento.
Conclusione? Credo che dipenda da scuola a scuola, l'importante, elemento centrale di decisione, è che gli studenti siano uniti nella forma di protesta prescelta.


Nessun commento: