domenica 9 dicembre 2007

Fioroni, la porta è sempre aperta...

Da qualche mese pensavo che tutto sommato con gli ex Popolari della Margherita si poteva discutere. Buone esperienze di colalborazione a livello locali con gli ex-DL goriziani. Forse un maggiore risalto alle differenze con la sinistra radicale. Positiva capacità del Pd di proporsi unitariamente. Le capacità di mediazione della Bindi che aveva mostrato il volto progressista e moderno (Prodi direbbe "adulto") del cattolicesimo di sinistra.

Però le parole di Fioroni (e lasciam perdere la Binetti che ormai non considero più compagna di partito) mi fanno cambiare idea.
Possibile che sia questo il Pd? Spero di no. Io sono di sinistra, come molti che, al contrario di me, sono cattolici. Ma cattolico non significa bigotto. Quindi, Mr. Fioroni, ma se volete Mr. Bigotto: la porta per uscire c'è, se la vuole usare e farci una cortesia...

Ecco Fioroni:
“Il Pd è un cantiere dove culture diverse si confrontano per cercare una sintesi comune, un partito dove i cattolici non sono titolari di una stanza ma proprietari con altri di una casa accogliente per tutti”. Giuseppe Fioroni, in una intervista al Corriere della Sera, interviene nella querelle sulla Binetti e sull'emendamento antiomofobia, per lanciare un messaggio agli ex diessini. “Basta con una politica che ha fatto avanzare una cultura dei diritti disgiunta dai doveri, che ha scelto la scorciatoia del relativismo, rimuovendo la differenza tra il bene e il male” afferma il ministro dell'Istruzione. [...] Per Fioroni inoltre Binetti non va espulsa, come richiesto da molti nell'Unione dopo il suo no alla fiducia: “Se viene meno il reciproco rispetto viene meno anche il Partito democratico. E questo spero che nessuno di noi lo voglia”.

Quando ci si arroga il diritto di stabilire per conto degli altri diritti e doveri, non si è né laici né democratici.
E pensare che esista un bene e un male, non è laico. Né democratico.

Giusto per farvi vedere cosa significa essere laici (confronto, ascolto e giungere a una sintesi produttiva e positiva), ecco, per converso, le parole della Finocchiaro:
"C'è una questione politica che resiste ed esiste innanzitutto per il Partito democratico. Io sono d'accordo con Fioroni. Tanto più forte sarà il Partito democratico quanto più ciascuna cultura politica potrà contribuire pienamente e non essere relegata''. Ma per fare questo, aggiunge Finocchiaro, ''occorrerà valorizzare la migliore tradizione politica del cattolicesimo democratico e rifuggire dagli interdetti e dai radicalismi rivendicando l'autonomia della politica e del Parlamento''.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e invece non va bene. Perchè una frase del tipo "rifuggire dagli interdetti e dai radicalismi" è troppo diplomatica e politichese. Insomma i cattolici dicon quello che gli apre e in arole semplici. I laici non dicono nulla di chiaro, sembra cghe faccia parte dell'essere laico. Ma io in quanto laico non mi sento un "mona" per cui gradirei che anche chi voto difendesse meglio i propri valori.

Andrea

BC. Bruno Carioli ha detto...

La tolleranza, ho sempre pensato, fosse una virtù dei cattolici. Ho scoperto che atei e laici ne hanno molta di più.
bruno.

Marco Rossi ha detto...

In effetti... avete ragione entrambi. E dopo dicono che i fondamentalisti sono solo nei paesi arabi... mah!