domenica 19 ottobre 2008

Federalismo e centralismo

Nel Circolo del Pd di Gorizia, in uno dei suoi forum tematici, si è avviata una discussione che tocca, fra l'altro, il divario tra le competenze di un ente locale italiano e di uno, ad esempio, sloveno.
In particolare, oggi un comune sloveno, ovvero per chi abita a Gorizia "subito di là del confine", ha importanti competenze autonome in economia, gestione del territorio, programmazione degli interventi: è insomma capace di definire effettivamente una strategia per lo sviluppo del territorio.
Tutto è più difficile da parte italiana. Certo scontiamo una relativa scarsità di risorse proprie dei comuni, ma non è quello il punto. E' soprattutto il centralismo amministrativo a rallentare l'iter decisionale, a impedire che un Comune sia in grado di definire progetti di sviluppo industriale, di riassetto del territorio ecc... Pazienza che non lo possa fare un Comune, ma anche una Provincia, cioè un ente che interviene su un'area ben più estesa, che avrebbe competenze professionali ben maggiori, anch'essa è legata da mille lacci e lacciuoli.


Insomma... tanto si parla di federalismo fiscale e legislativo, ma se l'amministrazione rimane accentrata e le politiche locali vincolate a mille autorizzazioni ministeriali, si potrà fare ben poco.
Che poi tutta la discussione sul federalismo assuma contorni paradossali si rileva dal fatto che il decentramento della gestione amministrativa sarebb possibile per semplice legge: lo prevede la Costituzione. A livello regionale, l'art. 11 dello Statuto Regionale prevede poi il trasferimento delle funzioni amministrative a Comune e Province: mai articolo fu più disatteso dunque!

Art. 11
La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole alle
Province ed ai Comuni, ai loro consorzi ed agli altri enti locali, o avvalendosi dei loro uffici.


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