venerdì 31 ottobre 2008

Una bella intervista

Leggetevi questa bella intervista alla Rosy Bindi.

Evitate invece di leggervi D'Alema su Repubblica di oggi: sostiene che si dovrebbe fare una grande alleanza con le forze moderate... cioè tipo Mastella, Casini e Pezzotta... mah!


Ora serve una nuova opposizione

di Marco Damilano - L'Espresso - 31 ottobre 2008

A giorni di distanza dalla manifestazione del Pd al Circo Massimo, Rosy Bindi è ancora entusiasta: "È stata bella per tanti motivi: la dimostrazione che il tempo dell'assopimento è finito, la capacità di indignarsi per il governo Berlusconi c'è ancora". Attenzione, però, avverte la vicepresidente della Camera, la piazza non basta: serve un coordinamento delle opposizioni e riprendere il filo delle alleanze partendo dalle elezioni amministrative, per fermare "una chiara e netta svolta autoritaria che non può essere mascherata da decisionismo".

Cosa insegna la piazza al palco, a voi dirigenti? Spazzerà via le correnti, i personalismi?
"La piazza ci dice che il Pd c'è, in mezzo a tante difficoltà. Ma la bacchetta magica non ce l'ha neppure quella piazza. Ma quel popolo ci insegna che dalla scelta del Pd non si torna indietro. Tutti quelli che più o meno palesemente in questi mesi si sono assicurati fughe in avanti, nostalgie, strade parallele, devono capire che non ci sarà un ritorno al passato. Al tempo stesso, la manifestazione del 25 ha cancellato un'idea ristretta del partito. Ha spazzato via i complotti, ma anche l'idea di un partito che non valorizza la sua pluralità. Entrambe sono un tradimento di quella gente, e tutti noi dirigenti abbiamo la responsabilità di non tradirla. E soprattutto la forza di quella piazza non è il suo palco, ma la sua capacità di guardare al futuro".

Basta un bagno di folla per risalire nei consensi? Anche prima delle elezioni il pullman era accolto dalle piazze piene e invece...
"È vero: il dato elettorale è lì, i sondaggi dicono che la luna di miele del governo Berlusconi è finita, però noi dobbiamo ancora riconquistare il Paese alle nostre ragioni. Le elezioni di Bolzano dimostrano che il Pd recupera voti, ma quello che perde la destra finisce all'estrema destra. Siamo tutti in attesa delle elezioni americane che potrebbero segnare un cambiamento in caso di vittoria di Obama, ma dobbiamo sapere che ci stiamo confrontando con una naturale tendenza delle società europee che premia le forze della paura e della disperazione. E noi dobbiamo organizzare un'alternativa culturale e politica. Riprendere il nostro rapporto con l'Italia, il mondo economico, la scuola, le famiglie. Interpretarne i bisogni, superare insieme le difficoltà economiche e sociali. E rinsaldarci attorno alla nostra diversità dalla destra che governa".

Diversità è parola che appartiene alla storia del Pci. Marco Follini ha messo in guardia: attenzione, così si teorizza la superiorità morale degli elettori del Pd su quelli del Pdl...
"Non vedo nessuna presunzione di superiorità. Vedo la consapevolezza orgogliosa della nostra diversità. Dobbiamo essere fermi oppositori di questo governo. E al tempo stesso dobbiamo essere forti nelle proposte per il Paese".Il primo effetto del Circo Massimo è che in Abruzzo Pd e Idv andranno alle elezioni insieme. State rimettendo insieme il fronte anti-berlusconiano?"Non torneremo indietro, le alleanze vanno costruite sul programma, non basta essere contro Berlusconi, anche se questa è una condizione necessaria. Dobbiamo ricostruire l'opposizione sulla base di due punti fermi: il Pd è il partito che fa da perno alla coalizione. Ma il Pd deve allearsi con altre forze politiche: con il 33 per cento non mandiamo a casa Berlusconi e non costruiamo una forte alternativa politica. Le elezioni delle prossime settimane ci vedono alleati con l'Udc in Trentino e con Di Pietro in Abruzzo. Questa è la strada da seguire: in Parlamento un coordinamento tra le opposizioni e la costruzione di nuove alleanze nei laboratori delle elezioni amministrative. Senza dimenticare che il congresso di Rifondazione non è finito con l'elezione di Ferrero".
Il coordinamento tra le opposizioni farà il suo esordio nella battaglia parlamentare sulla nuova legge per le elezioni europee?
"Sulla legge europea dobbiamo fare una battaglia forte per le preferenze e per abbassare la soglia di sbarramento. Dobbiamo evitare due tentazioni. La prima è quella che ci offre il Pdl quando dice che lo sbarramento del 5 per cento serve a rafforzare in Italia un sistema fondato su due partiti. A noi del Pd dicono: 'Conviene anche a voi'. Ma noi non abbiamo mai mirato al prosciugamento dei nostri alleati. La seconda tentazione è quella rappresentata dall'Udc. Facciamo con loro la battaglia sulle preferenze, ma deve essere chiaro che noi continueremo a batterci per un sistema maggioritario e bipolare".



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