domenica 25 maggio 2008

Cibo "ecosostenibile"

Capita spesso di leggere articoli che sottolineano come la "globalizzazione" dei mercati alimentari e l'imporsi della grande distribuzione nel mercato degli alimenti abbia avuto un impatto ecologico molto negativo. L'idea alla base è che, se invece di consumare solo cibo prodotto a breve distanza da casa nostra, compriamo uva cilena, carne argentina e pesce asiatico, pesche californiane e fragole spagnole, il viaggio e lo stoccaggio di tutto questo cibo ha un impatto ecologico molto negativo.
La conseguenza sarebbe: accettiamo di pagare magari qualcosa in più per prodotto locali meno a buon mercato, ed evitiamo di desiderare l'uva a gennaio e le fragole a novembre.

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Sembrerebbero motivazioni interessanti.
Eppure sul numero di maggio di Le Scienze, nella rubrica Pentole&Provette, si trova un interessante intervento di Dario Bressanini, che constata come recenti ricerche abbiano in parte confutato un punto di vista che sembrava abbastanza ovvio. E forse l'ecosostenibilità dei nostri costumi alimentari richiede una visione più complessa e più consapevole della filiera alimentare.
Ad esempio, è stato osservato che la catena distributiva dei grandi ipermercati è più efficiente e meno inquinante, perché gestisce in maniera più efficace le scorte e utilizza camion grandi invece che tanti piccoli furgoncini per la distribuzione (inquinando meno). Inoltre, se il consumatore deve comprare da tanti piccoli negozi, deve fare molta strada poer raggiungere 3-4 negozi vicini ma in luoghi diversi: quasi il 50% della "strada" fatta da un prodotto alimentare è dovuta infatti al tragitto negozio-casa, e quindi alla modalità di acquisto del consumatore. Quindi grandi negozi concentrati riducono il tragitto negozio-casa, gestiscono meglio le scorte riducendo gli sprechi, riducono l'impatto della catena di trasporto e distribuzione.
Inoltre, in Germania una ricerca ha indicato che mangiare mele tedesche invece che estere, non è che riduca di molto l'impatto ecologico: anche le mele tedesce devo restare mesi in grandi congelatori a 1°,con evidente dispendio di energia. Però le mele tedesche son più buone.


...forse la cosa migliore, di nuovo, sarebbe far capire alla gente che pretendere fragole a gennaio è un po' eccessivo.

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