sabato 31 marzo 2007

4° Congresso provinciale dei DS - il mio intervento

Finalmente a casa: la maratona del congresso provinciale dei Ds si è conclusa.
Omar Greco, 31 anni, è il nuovo segretario provinciale, eletto con 108 voti contro i 32 ottenuto da Ennio Pironi, sostenuto dalla 2a mozione. Come sottolineato negli interventi mio e di Oliviero Furlan, la 3a mozione non ha presentato un proprio candidato e ha lasciato libertà di scelta ai singoli delegati. L'importante è l'unità del partito.
Qui di seguito alcuni stralci del mio discorso al congresso:
Care compagne, cari compagni,
molti di voi mi hanno conosciuto solo in queste ultime settimane perché in molti congressi ho presentato la 3a mozione, la mozione Angius, ben sapendo che sarebbe stata una mozione minoritaria. Una scelta quindi non facile ma che rifarei. Una scelta che ho fatto ben sapendo che il cammino del Partito Democratico era già deciso, irreversibile, ma convinto che fosse necessario farsi interpreti anche in forma, per così dire, ufficiale, di quelle inquietudini e di quelle perplessità di molti fra i presenti.
La scelta di una grande e radicale trasformazione della Sinistra l’ho condivisa, la condivido, e continuerò a condividerla, ma al contempo continuerò a sostenere che una Sinistra moderna non esiste senza che il Partito che la rappresenta sia la forza più avanzata e impegnata della società sui temi della laicità, dei diritti, della solidarietà, dell’europeismo, del lavoro, dell’ecologismo.
[...]
Mi attendo che anche a livello locale come a livello nazionale, il nuovo gruppo dirigente sappia farsi interprete di quelle voci che chiedono che ci sia più Sinistra nel futuro Partito Democratico. Si tratta di lottare tutti assieme perché nel Partito Democratico, e aggiungo Socialista, ci sia più Sinistra, e perché con l’impegno di tutti gli iscritti il Partito Nuovo sappia essere il modello di un nuovo e rinnovato Socialismo.
Dico questo in maniera convinta, perché sono convinto che siano i cittadini in primo luogo a chiederci un rinnovamento della Sinistra, ma convinto anche che rinnovamento non significa moderatismo.
Anzi, essere riformisti significa essere rivoluzionari: poiché è dalle grandi battaglie civili e culturali che si raggiungono le grandi conquiste sociali che hanno fatto la storia della Sinistra e che, ne sono convinto, anche in futuro saranno il motore più concreto del radicamento che la Nuova Sinistra destinata a nascere avrà nella società italiana.
[...]
Nella battaglia per il divorzio e per l’aborto la Sinistra si è fatta interprete di una società in mutamento, così come oggi nella battaglia per le unioni di fatto e per la laicità dello Stato la Sinistra deve saper guardare a una società che chiede più diritti e non più divieti. Deve sapersi farsi interprete della richiesta di liberalizzazioni contro le forze che sostengono privilegi corporativi.
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Guardare al futuro significa anche farsi interpreti di una responsabilità verso le future generazioni. E ciò significa attenzione all’ambiente e alla riforma dello Stato sociale. Non ci si può quindi esimere dall’affrontare oggi il problema dello sviluppo sostenibile, della preservazione degli ecosistemi e della consegna alle future generazioni di uno stato sociale capace di garantire al contempo stabilità delle finanze pubbliche e dignitosi livelli di welfare anche ai più giovani.
Anche questo in fondo significa, nel XXI secolo, essere socialisti e riformisti. Un socialismo nuovo che dovrà esserci nel Partito Nuovo, un partito che dovrà essere Democratico e Socialista.
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Questo accenno mi permette di dire alcune parole in riguardo alla Sinistra Giovanile, l’organizzazione giovanile del nostro partito.
Per la Sinistra Giovanile gli ultimi mesi sono stati ricchi di soddisfazioni e di intenso lavoro, forse più lavoro che soddisfazioni. Un ringraziamento deve andare alla segretaria provinciale, Giorgia Polli, e a tutti i ragazzi e ragazze che in questa organizzazione si riconoscono.
Alle politiche del 2006 il successo della lista dell’Ulivo fu dovuto anche e in buona parte al massiccio voto degli under 25, che votarono centrosinistra, e Ulivo in particolare, con percentuali vicine all’80%. Indice questo di un radicamento della Sinistra tra i giovani, e delle speranze che questa parte di elettorato ha riposto nel governo Prodi.
Questo radicamento e queste attese sono un patrimonio che non deve essere dissipato, ma che deve essere coltivato e da cui la Sinistra dovrà trarre nuova linfa vitale per il proprio rinnovamento, per cercare nuove idee e anche, molto semplicemente, nuove risorse umane. E quest’ultimo punto è di una certa importanza. Se ad esempio in una federazione come quella di Modena, con 22.000 iscritti la più grande d’Italia, l‘età media è oltre i 65 anni, è evidente che un problema esiste.
Anche nella nostra Federazione questo problema esiste. E la Sinistra Giovanile ha già saputo farsi interprete di questa necessità. Pochi giorni fa al congresso di Cormòns due ragazzi di 23 e 19 anni sono entrati nel direttivo di quella sezione: un buon esempio, che non deve restare isolato.
In questa campagna di radicamento tra i più giovani, verso il quale il Partito incontra spesso oggettive difficoltà, anche di comunicazione, e verso il quale invece la Sinistra Giovanile tende ad essere facilitata anche solo per la vicinanza anagrafica con gli interlocutori, ebbene in questa capillare opera di radicamento la S.G. cerca il sostegno di tutti i segretari di sezione, e sono convinto che ci sarà anche l’appoggio della futura segreteria provinciale.
[...]
Care compagne e cari compagni,
ci aspettano mesi di duro lavoro: le amministrative prime e il percorso di preparazione al Partito Democratico poi. Nello spirito della 3a mozione, mi attendo che questo percorso sia il più possibile condiviso e tale da recuperare l'entusiasmo per il nostro partito e un agire unitario.
Grazie.

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