domenica 29 aprile 2007

Ma l'Italia non era una repubblica fondata sul Lavoro?

Tra pochi giorni il Primo Maggio, giornata dei Lavoratori di tutto il mondo.
Cosa significa oggi il 1° maggio?
Significa ancora battaglie sindacali? Significa ancora le stesse battaglie dei nostri padri e dei nostri nonni?
Probabilmente no: la rappresentatività dei sindacati è in crisi, il numero degli iscritti ai sindacati italiani rimane molto alto, ma circa la metà degli iscritti è costituita da pensionati (il che è in fondo un paradosso, una contraddizione della funzione del sindacato).
Qual è oggi il problema fondamentale del lavoro? Fondamentalmente il precariato, il lavoro nero, la "qualità" dell'occupazione. Problemi che, 9 volte su 10, riguardano i più giovani. Difficile che il sindacato sappia dare risposte efficaci a questi questi, poiché ormai sta diventando una rappresentanza dei lavoratori "assicurati", di chi ha il posto fisso, e di chi è in pensione.
Eppure le potenzialità ci sarebbero. La capacità di mobilitazione e di pressione politica di CGIL, CISL e UIL (e per inciso il mio sincacato di riferimento è la UIL) resta enorme.
E poi c'è lo Stato. Nei racconti di mamme e papà ci sono gli "ispettori del lavoro"... una figura ormai rara... ridotta a ridicoli ranghi numerici e sommersa dalle scartoffie. Pare ormai che anche lo Stato abbia abdicato al ruolo di tutela dei lavoratori...
Ma l'Italia non era una repubblica democratica fondata sul lavoro?

venerdì 27 aprile 2007

Noi restiamo!

Stasera a Ronchi dei Legionari si è tenuta la riunione regionale degli aderenti alla 3a mozione del Friuli-venezia Giulia. Mi riferisco ovviamente alla "mozione Angius" del congresso nazionale ds.
Tutti abbiamo espresso in sostanza la stessa idea:
a) si resta nei DS e si partecipa alla fase costituente del Partito democratico;
b) NO alla costituzione di una corrente organizzata.
In generale è stato inoltre espresso un parere non positivo sulla decisione di Angius di abbandonare la guida della 3a mozione: un comportamento non coerente con quanto scritto nel testo stesso della mozione.

La fatwa batterà la pollio? Ne dubito...

Apprendo grazie a un amico che mi ha inoltrato la notizia dell'ANSA, che in Pakistan un mullah della zona di Peshawar, quella dove il controllo dello stato pakistano è minore e sono invece molto radicati i gruppi islamici fondamentalisti, ha emesso una fatwa contro il vaccino antipolliomelite.
In pratica questa fatwa, in pratica un'esortazione ai fedeli a comportarsi in un certo modo (o meglio, la fatwa in pratica interpreta una disposizione coranica traendone una norma di comportamento), ha fatto sì che siano migliaia i bambini che non vengono più vaccinati.
Dubito che una fatwa sia particolarmente efficace contro questa malattia, quindi il risultato saarà che questo mullah avrà la responsabilità della morte di molte giovani vite. Ma ovviamente per la Fede si fa questo ed altro... no?
Dico "Fede" e non Allah perché non è che noi cristiani (o meglio, VOI cristiani perché io sono ateo) ce la passiamo meglio.


Secondo la Chiesa cattolica infatti l'uso dei preservativi è un peccato gravissimo, una cosa indicibile... oh mamma mia non pensateci neppure. Anzi, meglio se morite di AIDS!
Infatti a causa di questa rigida e criminale posizione della Chiesa, veicolata poi dai missionari "in loco", l'AIDS continua a diffondersi nell'Africa subsahariana facilitata dalla scarsa prevenzione sessuale.


Insomma... le religioni sono pericolose. Anzi, uccidono. O forse sono gli uomini di Chiesa che uccidono.
Ah, volete fare una cosa utile quest'anno? Versate l'8 per mille allo Stato o, ancora meglio, alla Chiesa Valdese. :-)


martedì 24 aprile 2007

Angius lascia... e chissenefrega!!!

Gavino, detto Angius, insomma il primo firmatario della mozione congressuale DS che si poneva a metà tra l'adesione e il rifiuto del P.D., ha annunciato che non parteciperà alla fase costituente del Partito democratico e quindi lascia i DS.

Dico una sola cosa: e chissenefrega!!!

Diciamo la verità: nessuno ha aderito alla 3a mozione per Angius. Credo che davvero nessuno l'abbia visto come un grande leader, anche se ne ho apprezzato diversi interventi. Detto questo, anche dopo il Coordinamento nazionale della 3a moz. a cui ho partecipato, condivido decisamente di più le posizioni espresse da Mauro Zani e Massimo Brutti.
Qui di seguito alcuni brevi passi dalle dichiarazioni emesse oggi da Brutti, Zani e Gentili della 3a mozione:
Abbiamo criticato la mozione di Piero Fassino perché la consideravamo insufficiente, non perché fossimo contrari all'obiettivo di una unificazione larga delle forze che sono state in questi anni partecipi dell'esperienza dell'Ulivo (dalla sinistra ai cattolici democratici, ai socialisti, ai repubblicani e ai liberaldemocratici, agli ecologisti e alle associazioni uliviste esterne ai partiti). Di questa unificazione il Paese ha bisogno.L'impegno che abbiamo manifestato nel dibattito congressuale rimane fermo. (sen. Massimo Brutti)
Una piccola forza forse, ma che merita di essere pienamente impegnata e non dispersa nella nuova fase che si e' aperta per potersi ritrovare nell'assemblea congressuale conclusiva della storia dei DS a compiere insieme un bilancio politico veritiero dal quale trarre decisioni conseguenti, in un senso o nell'altro. A tal fine - conclude Zani - mi piacerebbe, e forse questa e' una condizione per proseguire un cammino, che fosse possibile affidare il destino di questa piccola forza a qualcuno di quei giovani, intelligenti e combattivi che sono cresciuti cosi rapidamente in questa nostra durissima e bella avventura (Mauro Zani, europarlamentare)
gli esiti del congresso di Firenze mi dicono che la battaglia politica ed ideale per costruire un partito nuovo, del lavoro, laico, ambientalista e del PSE, non è finita ma continua nella fase costituente (on. Sergio Gentili)

lunedì 23 aprile 2007

Azioniamoci!

Rivoglio il Partito d'azione!!!!!
Ecco, mi spiego, non sono ubriaco. Perché questa mia voglia di "azionismo"? ovvero di quella forma di pensiero politico che potremmo definire "liberale di sinistra"... diciamo liberale ma non liberista, umanista ma non individualista, insomma liberalsocialista?
Tutto nasce da una riflessione, fatta altrove, sui problemi del PSF (il Partito socialista francese) negli ultimi tempi, e in particolare sulla sua difficoltà ad accreditarsi come forza riformista e capace di incarnare il futuro della Francia.
Il dibattito, ovviamente, è da tempo aperto anche in Italia, così come lo è stato i Germania e in Gran Bretagna. E ovviamente in Spagna.
E sappiamo com'è stato risolto. In G.B. con il New Labour di Blair, un progetto politico efficace anche se sottoposto ad alcuni correttivi nel 2° mandato blairiano. Le pessime scelte blairiane in politica estera non ne sminuiscono i successi in politica economica e sociale. In Germania l'SPD ha cercato di proporsi come "Neue Mitte" (Nuovo Centro)... ha subito il contraccolpo della scissione con l'ala socialdemocratica di Oskar Lafontaine che si è unita al Partito comunista formando "Die Linke" (La Sinistra) una formazione "alla sinistra della sinistra", un po' come Izquierda Unida in Spagna o la federazione della sinistra proposta da Mussi e Bertinotti.
In Francia questo ancora non è avvenuto. nel PSF convivono tenenze politiche eterogenee alcune delle quali legate ad una visione proletarie e operaia del socialismo che credo francamente poco aggiornata, per quanto ovviamente le tematiche del lavoro debbano restarre fondamentali in un partito di sinistra.
I DS hanno mostrato grande difficoltà ad accreditarsi come partito con una forte connotazione libertaria, a mio avviso scontando il deficit del vecchio PCI nella cultura dei diritti. Il che ha comportato sempre, in Italia, una debole spinta politica verso l'affermazione dei diritti, perché essendo la destra italiana di impronta conservatrice anziché liberale-liberista, il tema dei diriti e delle libertà resterebbe alla sinistra, ma se questa non ne fa uso...
Tutto per questo, per ritornare all'azionismo... che penso possa essere un'ispirazione notevole per la sinistra italiana, e per il P.D.

sabato 21 aprile 2007

Compagni, arrivederci!


E così il compagno Mussi ci lascia.

Ci mancherà.

O almeno a me mancherà. Non perché lo stimassi particolarmente (per niente anzi) o condividessi le sue scelte e le sue posizioni, ma perché se ne va la nostra coscienza, se ne va una parte di quello che volevamo essere... e se come dice lui è anche un po' colpa sua, è certamente anche colpa nostra.
Per oggi non voglio commentare ancora il Congresso. Aspetto di farlo a mente fredda, e dopo aver sentito che aria si respirava dai compagni che, meno gravati da altri impegni elettoral-universitari, sono stati a Firenze.
Una parte di sinistra se ne va, ma spero sia solo un "arrivederci". Se il P.D. sarà quello che volevamo fosse, il più grande partito della sinistra riformista, ci sarà spazio anche per loro, gli amici socialisti, e tanti simpatizzanti, quelli che vogliono la legge sul conflitto d'interessi, la lotta al precariato, le liberalizzazioni (che sono "di sinistra", come dice Bersani), quelli che hanno avuto il nonno partigiano e che nel giugno scorso si sono battuti perché la Costituzione repubblicana non fosse stravolta.

Se il P.D. sarà questo, ci rivedremo presto, cari compagni!

Se invece sarà qualcosa di diverso, avrete visto bene, meglio di Fassino, e avrete avuto più coraggio di chi, come me, si ostina a non lasciare questi D.S. in cui, anche se li conosce in fondo da poco, sente di aver lasciato una parte di cuore.

giovedì 19 aprile 2007

A Firenze... per un'ultima volta ci chiameremo "compagni"


Inizia oggi a Firenze, al Forum Nelson Mandela, il 4° (ed ultimo) Congresso nazionale dei Democratici di Sinistra. Il Congresso che deciderà il lancio della fase di transizione che porterà allo scioglimento dei DS per costituire, insieme alla Margherita e (forse) altri soggetti, il futuro Partito democratico.
Per raggiungere il luogo del congresso ogni info utile la trovate QUI.
La diretta WEB la potete seguire andando QUI.
Si prevede la scissione. L'area di Mussi ha annunciato che ci sarà un solo intervento, vwenerdì mattina, di Mussi appunto, e poi si darà l'addio al partito. Niente PD per loro. L'area che fa capo a Angius, Zani e Nigra, come detto già più volte, cercherà di migliorare il P.D. partecipando al processo costituente.
C'è soprattutto da augurarsi che questo congresso nazionale non sia un momento autocelebrativo ma di vero confronto.
Segnalo inoltre la risposta di Fassino (con cui una volta tanto sono d'accordo... eh già a volte succede anche questo) all'intervistatore dell'Unità che gli chiedeva del NO di Boselli al P.D.:
«Sono rimasto sconcertato ascoltando la relazione di Boselli al congresso Sdi. Non vi ho trovato alcuna ragione politica forte che spieghi perché i socialisti non debbono essere parte del Pd e, contestualmente, ho trovato molti pregiudizi, molte caricature»

mercoledì 18 aprile 2007

Ho visto Angius rovistare tra gli avanzi... che sia un segno?

Bè... lunedì (ieri) sono stato a Roma per il Coordinamento nazionale della Mozione Angius, ultima riunione per definire la strategia della 3a mozione in vista del Congresso nazionale dei DS.
Posso dire di aver visto Gavino Angius rovistare tra gli avanzi del buffet... non so se sia un segno premonitore nefasto. Oppure il problema è semplicemente che 5 minuti prima io aveva arraffato 4 fette di torta di tipo diversi e bevuto due thè... in pratica avevo finito quel che era rimasto. ok scusate, avevo saltato il pranzo... non è che 2 creckerini offerti da Alitalia mi bastassero uffa!
A parte queste note di folclore, la linea congressuale che ne è uscita si basa su:
  1. si resta dentro al partito e al processo costituente del Partito democratico;
  2. si procederà ad una maggiore organizzazione dell'area politica emersa dal congresso e dalla 3a mozione, costituendo un'associazione e coordinando maggiormente i coordinatori regionali; NO a costituire una vera e propria corrente (proposta da Brutti e bocciata da Zani e Angius); il NO è motivato dal fatto che, volendo la mozione un processo costituente ampio e partecipato, non possiamo essere noi i primi a chiudersi in recinti;
  3. si chiederanno modifiche al Manifesto del P.D., e si presenteranno sin dal congresso nazionale degli o.d.g. su vari temi (laicità, referendum su adesione al PSE, revisione del manifesto, ecc...)
  4. Si è espressa l'intenzione di allargare i confini della mozione ai delusi e perplessi della mozione Fassino e a chi, nella mozione Mussi, non condivide la scelta di scindersi dal partito.

Al Congresso nazionale l'unico delegato del Friuli-Venezia Giulia per la 3a mozione sarà Giorgio Rossetti. David Peterin di Gorizia e Marco Desiderio di Carlino (UD) saranno invitati.

domenica 15 aprile 2007

Wow quelli de Nuovo PSI son 4 in tutti e c'hanno pure le correnti!

Il tema "cosa fanno i socialisti?" stuzzica i lettori a quanto pare... Tra l'altro vorrei sottolineare che probabilmente sono più i lettori di questo blog di quanti non siano gli iscritti al Nuovo Psi... vabbè è una cattiveria ma rende l'idea!
Anyway... dopo aver parlato dello SDI, parliamo del Nuovo Psi... ci sarebbero anche quelli del Partito dei Socialisti, di Bobo Craxi, che stanno facendo il congresso in comtemporanea allo SDI e hanno aderito al progetto di costituente socialista.
In ogni caso la linea di De Michelis e di Battilocchio è di aderire al progetto della costituente socialista. La linea del coordinatore nazionale Caldoro (già sottosegretario nel governo Berlusconi) è contraria alla proposta di Boselli. Battilocchio: "Sono ottimista. La Costituente dei socialisti e' l'ultimo treno e non lo possiamo perdere. Io e Gianni De Michelis vinceremo su questa linea il congresso del Nuovo psi con una larga maggioranza, se non larghissima. Non so se la minoranza di Caldoro uscira' dal partito".
Caldoro afferma invece che la linea del PSI dev'essere quella di una diversa forza socialista alternativa all'attuale centrosinistra. Diciamo che Caldoro da un lato non si rende conto dell'inutilità, se non da un punto di vista autocelebrativo, di un partito dallo 0,6% come il Nuovo PSI, dall'altro lato non riconosce l'attuale sistema bipolare e quindi che un partito socialista non possa che collocarsi a sinistra, pena l'alleanza con forze di destra che gli sono ancora più lontane per pensiero e programmi.
Il Congresso del Nuovo Psi si terrà a giugno. De Michelis e alcuni altri paiono voler passare subito alla costituente socialista. Da parte mia, mi auguro che i Socialisti entrino nel P.D. a rafforzarne la parte laica e riformista... speriamo!

Partiti per l'unità socialista... quando tornano?

Si sta chiudendo il 5° Congresso nazionale dello SDI, partito che a suo tempo nacque, nel 1997 se ricordo bene, dall'unione di ciò che rimaneva del PSI con ciò che rimaneva del Psdi, questi ultimi guidati da Schietroma, morto poco tempo fa.
Bè, da allora sappiamo che le sigle socialiste si sono moltiplicate come funghetti... non siamo ai ivelli delle decine di DC nate qua e là ma poco ci manca...
Ora però pare che si vada davvero verso la ricostruzione del PSI: sicuramente non sarà un partito di grandi dimensioni. nascendo da SDI, Socialisti di Craxi, e Nuovo PSI, con l'aggiunta di esponenti diessini di 2° piano (Caldarola, Macaluso, Turci), credo possa aspirare a collocarsi tra il 2% e il 3%.
La cosa interessante è che probabilmente sarà questo partito a rappresentare l'area socialista italiana nell'Internazionale Socialista e nel PSE.

Prodi continua a chiedere ai socialisti di far parte del PD... ma ci sono problemi di fondo. In primo luogo il PD dovrebbe connotarsi chiaramente come forza laica, in secondo luogo dovrebbe essere garantito che la classe dirigente socialista non venga fagocitata da quelle di DS e DL, infine bisognerebbe ritardare il PD si 3-6 mesi per permettere ai socialisti di concludere la fase (ri)costituente del PSI, e quindi confluire nel PD.
Non voler considerare questi aspetti significa che quella del "tendere la mano ai socialisti" vorrebbe essere solo un'operazione di facciata per dire "ma noi non volevamo limitarci a fondere DS e DL: sono gli altri che non han voluto partecipare!!"

venerdì 13 aprile 2007

Margherita psichedelica... a Gorizia

Ormai la situazione goriziana è sulle pagine di tutti i giornali nazionali. Peccato che non lo sia per buoni motivi ma per cattive notizie, o almeno cattive per il Centrosinistra.
Per riassumervi la notizia, vi rimando all'articolo comparso su AprileOnLine che fa una sintesi molto chiara e illuminante:
E mi viene in mente... ma nel P.D. non bisognava usare le primarie per la selezione dei candidati? Se avessimo fatto le primarie non ci troveremmo in questa situazione, con il centrosinistra spaccato a metà.
Ah mon dieu!
:-(

mercoledì 11 aprile 2007

E noi laici chiniamo la testa...

Ho scoperto che nel P.D. non ci saranno "battaglie culturali sul tema dei diritti". No, perché a quanto pare basterà "spendersi" un pochetto per i diritti. Sì insomma... un contentino ogni tanto a chi rompe... ah sì mi suggeriscono dalla regia che dobbiamo dire così per non spaventare i cattolici. Capisco...
Forse sembra la stessa cosa. L'importante è che si facciano i Di.Co, certo. Li può proporre anche un ministro come la Bindi, cattolicissima. Certo, sono d'accordo.
L'importante è che non siano rivendicazioni, ma concessioni.
Non si facciano battaglie laiche, di civiltà. No.
Ogni tanto i bravi cattolici, quelli "adulti" come Prodi, quelli della cosidetta cultura "cattolico-democratica", ogni tanto loro ci daranno qualcosina, magari un biscotto.

...intanto noi laici chiniamo la testa, come sempre.
Ultimamente diversi coetanei, non avvezzi alla politica, di provata fede "riformista", non dei rifondaroli, mi fanno notare: "ma perché bisogna fare 'sto partito?" cerco di spiegare loro che per molta parte dell'elettorato l'Ulivo ha un qualcosa in più rispetto a Ds e Margherita, che dobbiamo creare un nuovo contenitori dove ci potrà stare anche questo "qualcosa in più". Di solito mi guardano con uno strano sguardo. Cerco di spiegare le difficoltà di DL e DS nel rinnovarsi. La necessità di creare una nuova classe politica, più giovane e aperta all'Europa e alle istanze del XXI secolo. Di solito sono perplessi.
Forse non ci credo nemmeno io.

Dovrei dedicarmi un po'... a me

Sì, non voglio sembra egocentrico, ma ultimamente ho buttato via (?) un sacco di tempo in tante cose che mi hanno distratto dalla mia vita, dal mio obiettivo primario (laurearmi), e dalla mia (scarsa) vita sociale.

La politica peraltro non mi ha dato soddisfazioni.
La vicenda del sindaco di Gorizia... bè ormai la saprete. Alla fine la Margherita è riuscita ad imporre il suo diktat. Unione spaccata. Prc, Verdi ecc... appoggeranno (forse) Bellavite... l'Ulivo appoggerà Mosetti, segretario comunale dei DL. E la pessima gestione nei mesi passati della vicenda da parte del segretario comunale ds, Corrado Betti, ha portato i Democratici d Sinistra con le spalle al muro ad accettare una candidatura debole e non rappresentativa. Ci viene proposta come "candidatura innovativa"... ma mi vien da ridere (anzi da piangere). Dovrò fare campagna elettorale per un candidato politicamente distruttivo, imposto al nostro partito. Senza uno straccio di programma. Che schifo.
Poi il Partito democratico... un gran pataracchio... che mi rattrista. Spero che ci sarà posto per chi la pensa come me in quel partito. In caso contrario vorrà dire che mi dedicherò al lavoro o allo studio, vedremo.
Anche perché di andare con Prc proprio non mi va. Io che probabilmente potrei essere considerato la "destra" dei DS.
Non mi è andato giù nemmeno che nei giornali locali la Mozione Angius sia fatta passare come "sinistra ds": io l'ho sostenuta apertamente ma francamente sono abbastanza più liberale che socialdemocratico in moltissimi temi. Mah...

domenica 8 aprile 2007

Secundum scripturas... quante cazzate!

Mi pare di fare un servizio, per così dire, "pubblico", nel postare il link a cui potete trovare la Nota della Conferenza episcopale in cui si ribadisce il no alle unioni di fatto.
La nota la potete trovare QUI, sul blog di Sandro Magister, oppure potete scaricarla da QUI.
E spero di far cosa utile nel mettere in evidenza l'illogicità di alcuni passi. Ovviamente questo perché io la leggo, laicamente, come un testo che dovrebbe essere razionale, ma sappiamo che ogni tentativo di dare fondamento razionale alla fede si è rivelato puramente illusorio.
Bene, la Nota della Cei afferma che:
"Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile". Ora, a parte il fatto che questo passo è di per sè offensivo e meriterebbe una denuncia per diffamazione poiché dice che gli omosessuali son femminucce e le lesbiche camionisti, vorrei sapere cosa cavolo vuol dire che la differenza sessuale è insuperabile. La differenza sessuale è un valore forse? La differenza sessuale è un metodo di riproduzione della specie, non un valore. I cavallucci marini sono ermafroditi, e son contenti lo stesso. La specie umana è invece una specie sessuata e va altrettanto bene. Siamo maschi e femmine per ragioni evolutive, non perché sia un "valore" esserlo.
Ma il meglio deve ancora arrivare. Poco sotto si sfiora il ridicolo affermando che: "Il diritto non esiste al fine di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza o di fornire riconoscimenti ideologici (e fin qui la parte sensata, anche se opinabile): ha il fine invece di garantire risposte pubbliche a esigenze sociali che vanno al di là della dimensione privata dell'esistenza". Ma cavolo è proprio per questo che si fanno i Di.Co. Non ce ne frega niente se due trombano in casa con uomini o donne o chicchessia, ma si fanno i Di.Co. per tutelare un'esigenza sociale. Insomma almeno potevano sforzarsi di seguire un filo logico 'sti vescovi...
Per il resto, d'accordissimo sul fatto che "il fedele cristiano a formare la propria coscienza confrontandosi seriamente con l'insegnamento del Magistero": se uno vuol essere cristiano lo sia fino in fondo. E per questo motivo suggerirei a Casini di smettere di vivere nel peccato senza essere sposato. Ah già, la coerenza è una cosa di sinistra, l'ipocrisia invece a destra va per la maggiore...
Ma trovo che quella conformità della propria coscienza al magistero sia ben altra cosa di quanto la Nota dice poco sopra: "il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge": perché una cosa è comportarsi da credente, altra cosa è imporre per legge le proprie convinzioni morali, rispettabilissime, a tutti, anche ai non credenti.
E questo è illiberale, reazionario, fondamentalista e totalitario!

Orsù, tutti al centro!

Rinasce il centro!
Sì, sì! Rinasce la Diccì!!!
Lo so, non aspettavate altro, ebbene la vostra attesa è stata premiata: c'è voglia di centro in Italia. I bambini sono in festa, le mamme lanciano gridolini di gioia... e Mastella, Casini, Follini, Rotondi ecc.. ecc... lavorano per costruire la DC del XXI secolo!

Ebbene, e gli italiani che ne pensano?
Bè, oggi ho trovato sul sito del settimanale L'Espresso un simpatico sondaggio, senza alcuna pretesa di scientificità, ma che direi è eloquente:

Insomma... per gli italiani la Balena bianca è solo un pesce, buono al limite per i vecchietti nostalgici...

sabato 7 aprile 2007

Critici... ma democratici

Scusate il gioco di parole :-)
Ma riassume ottimamente ciò che dovrebbe essere la linea dei sottoscrittori della 3a mozione al congresso DS nei prossimi mesi. L'ho ribadito nella riunione del Coordinamento regionale della 3a mozione, che si è tenuto giovedì sera a Cervignano: "fare da coscienza critica del partito, lavorando all'interno di questa fase di transizione non come un germe distruttivo, ma come una grande forza propositiva".
Obiettivi fondamentali: fare sì che del Partito Democratico siano valori fondanti la laicità e l'antifascismo; lavorare affinché sia il P.D. sia il partito dei lavoratori, dei risparmiatori e dei consumatori, e non quello dei poteri forti e delle corporazioni, il partito dell'ecologismo e dello sviluppo, non quello dell'irresponsabilità, dell'abusivismo, dell'evasione.
C'è da lavorare molto, perché ci si ostina a non parlare di contenuti, ma solo di modi, forme, contenitori. Ma così non si fanno i partiti.
E visto che ci sono segnalo uno splendido articolo di Mauro Zani comparso su l'Unità del 6 aprile:

giovedì 5 aprile 2007

C'era un ragazzo che aveva 16 anni...

TORINO - Emarginato e deriso dai compagni di classe, un sedicenne studente di Torino si e' tolto la vita lanciandosi dalla sua abitazione al quarto piano. [...] Prima di gettarsi nel vuoto ha lasciato due biglietti ora in mano ai carabinieri dai quali si e' appreso che in uno chiede scusa ai genitori, nell'altro traccia le motivazioni del suo gesto. "A scuola - e' il senso del messaggio - non mi accettano perché mi vedono come uno diverso da loro. Non mi sento integrato".
LA MADRE: "si e' tolto la vita lanciandosi dalla sua abitazione al quarto piano per il disagio che provava a scuola, dove i compagni lo avevano emarginato e, per deriderlo, gli dicevano anche che era omosessuale." "Io lo sapevo - dice la madre - anche perché all'inizio del precedente anno scolastico si era confidato con me. Diceva che lo prendevano in giro, che gli dicevano 'sei un gay', 'ti piacciono i maschi'. Ne avevamo anche parlato con la preside. All'inizio non voleva piu' andare in quella classe. Poi vi continuò il corso di studi. E i compagni lo isolarono dal gruppo. Lo lasciarono solo, come se non fosse uno di loro, come se fosse diverso. Io ero preoccupata. Gli chiesi se voleva andare da uno psicologo, mi rispose di no". Non e' giusto - conclude la signora - non me lo dovevano trattare così". (ANSA)

E così un altro ragazzo di soli 16 anni si è tolto la vita. Parliamo di di.co, parliamo di legge di natura, parliamo di comportamenti naturali e diritti, e lo facciamo sulle spalle di ragazzi e ragazze che potrebbero essere i nostri fratelli, sorelle, figli, cugini.
Secondo un'indagine condotta negli Stati Uniti, l'80% dei suicidi e tentati suicidi nella fascia d'età dai 14 ai 19 anni riguarda giovani omosessuali o supposti tali. Secondo un'indagine finanziata dalla Commissione Europea e condotta per l'Italia dall'Arcigay, su 500 studenti intervistati, più del 10% ha affermato di aver visto un compagno deriso o maltrattato perché omosessuale, il 53% ha affermato di sentire abitualmente parole offensive come "finocchio" o "frocio".

Il ministro Fioroni si è detto dispiaciuto dell'accaduto, ma vorrei appena far notare che quest'odio è largamente incentivato da una Chiesa che continua impunemente ad associare l'omosessualità con i peggiori crimini.

Alcuni link alle notizie:
http://it.news.yahoo.com/05042007/58-56/suicidio-16enne-torino-riaccende-problema-bullismo-contro-gay.html

lunedì 2 aprile 2007

Diritti sì ma no... al Vaticano ragionano?

Voglio soprassedere alle recenti afffermazioni del mons. Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Voglio soprassedere sulla assai criticabile commistione tra omosessualità, pedofilia e quant'altro fatta pubblicamente dal vertice della Chiesa italiana.
Però non voglio e non posso evitare di far notare l'irrazionale posizione ufficiale del Vaticano sul tema dei diritti delle coppie omosessuali. Mons. Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, ha ieri parzialmente rettificato quanto detto da bagnasco affermando che la Chiesa cattolica non vuole certo discriminare le coppie omosessuali, e che è anzi disponibile a riconoscere loro dei diritti ma non a riconoscere giuridicamente delle coppie.
Ora, la posizione della Chiesa è stata esplicitata in questi termini: sì a determinati diritti come quello alla successione o all'assistenza medica, no alle coppie riconosciute giuridicamente.
Quanto questa posizione, che sembrerebbe, condivisibile o meno, ragionevole, sia invece frutto di persone che parlano in malafede o, quantomeno, mentono sapendo di mentire, lo si deduce da alcune semplici considerazioni.
1 - l'ordinamento giuridico italiano è un ordinamento di diritto positivo, di civil law, dove quindi gli accordi privatistici tra le parti hanno valore solamente tra le parti che si sono impegnate. Tali accordi non possono impegnare terzi e non sono opponibili a terzi;
2 - un negozio giuridico tra due o più parti diventa opponibile a terzi nel momento in cui è reso pubblicamente conoscibile a terzi dopo che ne sia stata riconosciuta la validità... cioè avviene attraverso la registrazione nella forma di atto pubblico;
3 - nel caso delle norme successorie, poiché il Codice Civile riconosce determinate categorie che sono inderogabilmente dei successori legittimi, e poiché limita in generale a 1/3 la quota di eredità che è delle libera disponibilità di scelta del morituro, ne consegue che: in mancanza di testamento, il convivente non ottiene nulla; in presenza del convivente, questi ottiene solo la quota che gli sarà destinata qualore il convivente defunto abbia deciso, sua sponte, di concedergli qualcosa;
4 - appare evidente che, dunque, affermare che per risolvere il problema delle successioni in coppie conviventi sia sufficiente fare testamento, significa non considerare che: 1) se uno muore senza averlo fatto (e il testamento non è obbligatorio) l'altro convivente non è tutelato, e 2) in ogni caso ci si affida alla buona volontà di una parte, la legge cioè non tutela in nessun modo il "contraente debole", ovvero quel convivente che potrebbe trovarsi in difficoltà economica e magari escluso dal convivente;
5 - analogamente, l'assistenza medica e carceraria, poiché viene concessa dalla P.A. o cmq sulla base di norme di legge, può essere derogata solo da altre disposizioni di legge. Quindi non basta firmare un patto privato, di nessun valore verso terzi né tantomeno verso la P.A., perché nessun medico o dipendente pubblico sarà tenuto a tenerlo presente, anzi NON POTRA' tenerlo presente salvo esporsi a conseguenze disciplinari;
Ebbene, con quanto detto mi pare evidente che chi dice "basta un contratto privato" o "basta il codice civile" significa che parla in malafede!

domenica 1 aprile 2007

4° Congresso provinciale dei DS - ordine del giorno sulla laicità

Al Congresso provinciale ho presentato un ordine del giorno sulla laicità dello Stato che è stato approvato e allegato agli atti del Congresso. L'ordine del giorno è stato inoltre sottoscritto, fra gli altri, da Alessandro Maran, Omar Greco, Luca Bigot, Lucio Ulian, Marina Cuzzi, Giorgia Polli e altri.

Qui di seguito una sintesi:

Ordine del giorno sulla laicità dello stato, il pluralismo delle forme familiari, la libertà di ricerca scientifica e la tutela dei diritti della donna

  • I recenti attacchi alla legge 194, il dibattito sulla proposta di legge sui DI.CO. e sulla libertà di ricerca scientifica, il referendum sulla procreazione assistita, hanno evidenziato come il principio di laicità dello Stato sia un valore tutt'altro che scontato;
  • Le delegate e i delegati a questo congresso dei D.S. riaffermano pertanto il principio della laicità dello Stato come valore fondante dello Stato italiano;
  • ribadiamo altresì il valore irrinunciabile del principio del pluralismo delle forme familiari. Le delegate e i delegati di questo congresso auspicano pertanto l'introduzione di istituti per il riconoscimento giuridico delle famiglie di fatto.
  • Vogliamo sottolineare inoltre il valore della libertà di ricerca scientifica che fa avanzare i confini del sapere e ribadiamo l'impegno ad operare affinché lo Stato garantisca la libertà della ricerca pubblica
  • Infine, il Congresso dei D.S. esprime preoccupazione e sconcerto per i reiterati attacchi alla legge 194. Il Congresso, nel ritenere la 194 una conquista irrinunciabile e di grande civiltà, ne rilancia il sostegno.