giovedì 5 aprile 2007

C'era un ragazzo che aveva 16 anni...

TORINO - Emarginato e deriso dai compagni di classe, un sedicenne studente di Torino si e' tolto la vita lanciandosi dalla sua abitazione al quarto piano. [...] Prima di gettarsi nel vuoto ha lasciato due biglietti ora in mano ai carabinieri dai quali si e' appreso che in uno chiede scusa ai genitori, nell'altro traccia le motivazioni del suo gesto. "A scuola - e' il senso del messaggio - non mi accettano perché mi vedono come uno diverso da loro. Non mi sento integrato".
LA MADRE: "si e' tolto la vita lanciandosi dalla sua abitazione al quarto piano per il disagio che provava a scuola, dove i compagni lo avevano emarginato e, per deriderlo, gli dicevano anche che era omosessuale." "Io lo sapevo - dice la madre - anche perché all'inizio del precedente anno scolastico si era confidato con me. Diceva che lo prendevano in giro, che gli dicevano 'sei un gay', 'ti piacciono i maschi'. Ne avevamo anche parlato con la preside. All'inizio non voleva piu' andare in quella classe. Poi vi continuò il corso di studi. E i compagni lo isolarono dal gruppo. Lo lasciarono solo, come se non fosse uno di loro, come se fosse diverso. Io ero preoccupata. Gli chiesi se voleva andare da uno psicologo, mi rispose di no". Non e' giusto - conclude la signora - non me lo dovevano trattare così". (ANSA)

E così un altro ragazzo di soli 16 anni si è tolto la vita. Parliamo di di.co, parliamo di legge di natura, parliamo di comportamenti naturali e diritti, e lo facciamo sulle spalle di ragazzi e ragazze che potrebbero essere i nostri fratelli, sorelle, figli, cugini.
Secondo un'indagine condotta negli Stati Uniti, l'80% dei suicidi e tentati suicidi nella fascia d'età dai 14 ai 19 anni riguarda giovani omosessuali o supposti tali. Secondo un'indagine finanziata dalla Commissione Europea e condotta per l'Italia dall'Arcigay, su 500 studenti intervistati, più del 10% ha affermato di aver visto un compagno deriso o maltrattato perché omosessuale, il 53% ha affermato di sentire abitualmente parole offensive come "finocchio" o "frocio".

Il ministro Fioroni si è detto dispiaciuto dell'accaduto, ma vorrei appena far notare che quest'odio è largamente incentivato da una Chiesa che continua impunemente ad associare l'omosessualità con i peggiori crimini.

Alcuni link alle notizie:
http://it.news.yahoo.com/05042007/58-56/suicidio-16enne-torino-riaccende-problema-bullismo-contro-gay.html

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dispiace x questo ragazzo e per la sua famiglia..sarò cattivo, ma spero che questi qui che lo prendevano in giro lo abbiano sulla coscienza x il resto della vita

Marco Rossi ha detto...

già... e io spero che oltre a parlare di DICO ecc... si pensi anche a fare al più presto qualcosa contro il bullismo e l'omofobia!

Anonimo ha detto...

Comunque bisogna dire che la scelta del suicidio è una scelta personale.. però questo dovrebbe far pensare molto bene quali siano i limiti della società in cui viviamo!
Soprattutto quando si cresce con l'insulto primario di dare del culatone, cuea, frocio, checca (dopo la sparizione del termine "terrone")...
non è la cosa migliore soprattutto quando non ci si accetta, e la società insulta gli omosessuali.

Marco Rossi ha detto...

Infatti... un 16enne, o almeno non tutti, hanno la forza interiore di un adulto. E sentire continuamente quegli insulti non ti fa stare bene.