domenica 8 aprile 2007

Secundum scripturas... quante cazzate!

Mi pare di fare un servizio, per così dire, "pubblico", nel postare il link a cui potete trovare la Nota della Conferenza episcopale in cui si ribadisce il no alle unioni di fatto.
La nota la potete trovare QUI, sul blog di Sandro Magister, oppure potete scaricarla da QUI.
E spero di far cosa utile nel mettere in evidenza l'illogicità di alcuni passi. Ovviamente questo perché io la leggo, laicamente, come un testo che dovrebbe essere razionale, ma sappiamo che ogni tentativo di dare fondamento razionale alla fede si è rivelato puramente illusorio.
Bene, la Nota della Cei afferma che:
"Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile". Ora, a parte il fatto che questo passo è di per sè offensivo e meriterebbe una denuncia per diffamazione poiché dice che gli omosessuali son femminucce e le lesbiche camionisti, vorrei sapere cosa cavolo vuol dire che la differenza sessuale è insuperabile. La differenza sessuale è un valore forse? La differenza sessuale è un metodo di riproduzione della specie, non un valore. I cavallucci marini sono ermafroditi, e son contenti lo stesso. La specie umana è invece una specie sessuata e va altrettanto bene. Siamo maschi e femmine per ragioni evolutive, non perché sia un "valore" esserlo.
Ma il meglio deve ancora arrivare. Poco sotto si sfiora il ridicolo affermando che: "Il diritto non esiste al fine di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza o di fornire riconoscimenti ideologici (e fin qui la parte sensata, anche se opinabile): ha il fine invece di garantire risposte pubbliche a esigenze sociali che vanno al di là della dimensione privata dell'esistenza". Ma cavolo è proprio per questo che si fanno i Di.Co. Non ce ne frega niente se due trombano in casa con uomini o donne o chicchessia, ma si fanno i Di.Co. per tutelare un'esigenza sociale. Insomma almeno potevano sforzarsi di seguire un filo logico 'sti vescovi...
Per il resto, d'accordissimo sul fatto che "il fedele cristiano a formare la propria coscienza confrontandosi seriamente con l'insegnamento del Magistero": se uno vuol essere cristiano lo sia fino in fondo. E per questo motivo suggerirei a Casini di smettere di vivere nel peccato senza essere sposato. Ah già, la coerenza è una cosa di sinistra, l'ipocrisia invece a destra va per la maggiore...
Ma trovo che quella conformità della propria coscienza al magistero sia ben altra cosa di quanto la Nota dice poco sopra: "il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge": perché una cosa è comportarsi da credente, altra cosa è imporre per legge le proprie convinzioni morali, rispettabilissime, a tutti, anche ai non credenti.
E questo è illiberale, reazionario, fondamentalista e totalitario!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella nota della CEI è presente anche questo passaggio: "Queste riflessioni non pregiudicano il riconoscimento della dignità di ogni persona; a tutti confermiamo il nostro rispetto e la nostra sollecitudine pastorale." mi chiedo di quale rispetto parlano, quando dei gay e delle lesbiche dicono peste e corna..

Marco Rossi ha detto...

Infatti... direi che se Bagnasco accomuna omosessualità a pedofilia e incesto... bè non mi pare che si tratti di "riconoscimento della dignità della persona"... ipocrisia cattolica!