lunedì 22 ottobre 2007

Lettera sul PD

Il 19 ottobre scorso sul Piccolo è comparsa un articolo dello storico Giampaolo Valdevit in cui delineava un'immagine del PD come "libro dei sogni", delle primarie come una carrellata di truppe cammellate che, ben imbeccate dai partiti, si erano disciplinatamente schierate per la marcia verso i seggi dovevano avevano votato seguendo le direttive dei propri "leaders". E Valdevit diceva testualmente che avevano votato 3,5 milioni di militanti... su posizioni "ideologiche" (implicitamente estremiste per l'autore) e che però il PD doveva sapere rivolgersi all'intera società. In pratica Valdevit sosteneva che il PD nasceva schiavo di un'orda di estremisti militanti dei vecchi partiti. E che sarebbe invece stato meglio un PD più moderato (Letta???).
Francamente, quest'immagine delle primarie... per non parlare della definizione di Valdevit degli elettori del PD come di "poveri cristi", mi ha fatto girare le balle parecchio, e così ho risposto con una lettera sulle pagine del Piccolo di ieri, 22 ottobre. Di seguito la lettera:
Gentile redazione,
scrivo queste poche righe in risposta al commento di Giampaolo Valdevit sul “libro dei sogni” che sarebbe il Partito democratico, apparso sul Piccolo del 19 ottobre. Valdevit dà delle primarie un’immagine farsesca, immaginando quei 3,5 milioni di persone che hanno votato come dei “militanti” indottrinati. Bè, di sicuro non è stato a votare per le Primarie: si sarebbe altrimenti accorto che non di militanti si trattava (magari! un partito con 3,5 milioni di “militanti”!!), ma di tanta gente che vede il PD come il motore del cambiamento, dell’innovazione, della partecipazione, della “buona politica”. In quei 3,5 milioni di voti si sono concentrate le speranze e le attese di così tanti elettori del centrosinistra che è giusto chiamarlo davvero il “popolo delle primarie”. E poco importa se le anime e le attese sono diverse: in tutti i grandi partiti riformisti convivono anime diverse: accade anche nel New Labour e negli altri grandi partiti europei di centrosinistra. Quel che conta è la voglia di contribuire al bene comune, di migliorare il Paese, di riconoscersi in un progetto che ha messo al centro il bene pubblico, l’equità sociale, il futuro.
E per quanto riguarda il confronto con Forza Italia, me lo lasci dire: il fatto che il P.D. faccia le primarie è un grande valore aggiunto, un esempio di democrazia. Veltroni non è il “padrone” del Pd: si è dovuto conquistare la leadership, a differenza, le faccio notare, da quanto avviene in altri partiti! Il Partito democratico sarà fatto da quei 3,5 milioni di persone, e forse in futuro altri si aggiungeranno. Certo, poi ci saranno anche i veri militanti: non tutti hanno tempo di dedicare ore del proprio tempo a “lavorare” per il Pd, ma tutti avranno sempre la possibilità di esprimersi con le Primarie. Ecco cos’è la vera partecipazione.

Marco Rossi
Segretario comunale Sinistra Giovanile

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