giovedì 22 febbraio 2007

Che si fa?

Per prima cosa, rinnovo a tutti l'invito a sputare in faccia ai senatori Rossi, Turigliatto e De Gregorio. Sì anche De Gregorio, eletto nel centrosinistra ma passato subito al centrodestra, non prima di farsi eleggere presidente di una commissione parlamentare. Limpido esempio di rispetto del mandato degli elettori...
Ora che si fa?
Ho sentito fare tante ipotesi. Ripresentarsi con la stessa maggioranza, ma la maggioranza non c'è più. Allargarsi all'UDC, ma pare che l'UDC non voglia e cmq in quel caso non sarebbe più un governo riformista. Un governo di larghe intese. Un governo tecnico. Elezioni anticipate.
Elezioni anticipate? Vincerebbe il centrodestra, ma si ritroverebbe anche lui a fare i conti con una maggioranza non ampia al Senato a causa della legge elettorale.
Allargare la maggioranza? A singoli senatori, ok. Credo sia la strada da percorrere. La maggioranza non esiste più, è inutile girarci attorno. Bisogna cercare i senatori disposti ad un programma riformista. Follini, Nuovo PSI, ecc... E tirare avanti così, o almeno fino a che non ci si renda conto, nel 2008 o nel 2009, di essere bene nei sondaggi e a quel punto andare al voto per avere un forte mandato elettorale.
Allargarsi all'UDC? Se proprio dovesse essere necessario. Ma non sarebbe più il centrosinistra. Sarebeb altro. Uno schifo. Ha davvero senso farlo? Ha senso tradire così i nostri elettori?
Governo tecnico di larghe intese per le riforme. Sono contrario. Non sarebbe nulla di riformista e di sinistra: sarebbe il governo dei poteri forti, delle corporazioni e di confindustria. Lo facciano se vogliono, ma credo che i DS se ne dovrebbero sfilare. Altrimenti nessuno li voterebbe più, perché non sarebbero più una forza di sinistra.
Vedremo...
Io comunque son triste e depresso :-(

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io credevo veramente che avremmo tenuto

che ingenua...

Anonimo ha detto...

segnalo:

"Schifosamente a favore del PD"
http://lavitto.ilcannocchiale.it/

Marco Rossi ha detto...

Ho guardato questo blog che hai linkato. Come darle torto. Ha colpito nel segno. Un dirigente politico rappresenta non sè stesso ma chi l'ha votato. Non può invocare ragioni di coscienza. Non è lì per difendersi la coscienza ma per rappresentare gli elettori.

Ho visto anche il blog di Cuperlo. cazzo ha avuto 231 commenti!!! vabbè, faccio il 232° :-)
fatelo anche voi, magari arriviamo a 1000 dai: www.giannicuperlo.it

Anonimo ha detto...

Cambio bruscamente argomento.

Hai letto l'articolo su Trieste pubblicato su "La Repubblica?

Cosa ne pensi?

Trieste, il passato vive
e la politica comanda
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/inchiesta-citta/trieste/trieste.html

Marco Rossi ha detto...

Ciao Laura, innanzitutto scusami per il ritardo con cui rispondo, ma nel weekend ho lavorato alla mia tesi.
Cmq ho letto or ora l'articolo... su Trieste credo si debbano dire due cose. L'una è che la politica ha grosse responsabilità non solo sulla fossilizzazione delle identità di gruppo, impedendo la loro sintesi in una identità urbana, l'altra è che la fossilizzazione su strati di memorie storiche legate ad epoche passate, ha prodotto anche l'incapacità di affrontare la realtà. Così non ci si è resi conto che con l'allargamento la città doveva puntare a diventare un polo di servizi per la Slovenia e Croazia, non ci si è resi conto che bisogna far di tutto per rendere la città appetibile per Generali e Lloyd.
La mia impressione è che Trieste viva nel ricordo del suo passato, così perdendo il treno del futuro.
E vive nel passato perché la politica alimenta fortemente il guardare al passato, da cui trae alimento.
Poi, bè, speriamo che mi sbagli e che Trieste non rimanga solo sede di impiegati assicuratizi. Anche perchè... da cittadino "della regione f.v.g.", cresciuto in Friuli, vivente a Gorizia, amante di Trieste, non sopporto le rivalità assai dannose tra Trieste e il Friuli.