giovedì 1 febbraio 2007

Pacs per tutti!!!!!

301 voti a favore, 266 contrari: la Camera ha approvato la mozione in favore delle unioni di fatto...
e così entro il 15 febbraio Pollastrini e Bindi, i due ministri competenti, presenteranno il disegno di legge. Resta lo scoglio del Senato... bisogna quindi accertarsi che alcuni "laici" del centrodestra votino la proposta dell'Unione, peraltro molto moderata. Ad esempio ci sono delle speranze con il Nuovo PSI di De Michelis. Vedremo...




intanto ecco qui di seguito la bozza Pollastrini-Bindi:




Conviventi. La legge disciplina i rapporti tra "due persone, anche dello stesso sesso, legate da reciproci vincoli affettivi e che convivono stabilmente".


Dichiarazione anagrafica. Per avvalersi di diritti e doveri indicati dalla legge i 'conviventi' devono presentare una dichiarazione congiunta all'anagrafe del Comune dove hanno la residenza. La dichiarazione è annotata nella scheda anagrafica. Da quel momento decorrono gli effetti della legge. Stessa dichiarazione si presenta all'anagrafe se la convivenza cessa.


Doveri. I conviventi sono tenuti a prestarsi "reciproca assistenza e solidarietà materiale e morale nel rispetto dei principi di eguaglianza e pari dignità".


Nullità della dichiarazione. E' nulla la dichiarazione di convivenza se è resa da persone sposate; vincolate da un'altra dichiarazione di convivenza; con condanne (o rinvio a giudizio) per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra o sulla persona con la quale l'altra era 'convivente'; legate da rapporti di lavoro che obblighino ad abitare insieme, da vincoli di parentela o affinità, di adozione o affiliazione.
Sanzioni. La falsa dichiarazione di convivenza è punita con la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 3000 a 10.000 euro.


Assistenza. In caso di malattia o ricovero del convivente, l'altro ha il diritto di visitarlo ed accudirlo secondo le regole di organizzazione degli ospedali o delle cliniche private.


Decisioni su salute e morte. Ciascun convivente può designare l'altro come suo rappresentante, in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e volere, per le decisioni in materia di salute; e, in caso di morte, per la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e i funerali.


Permesso di soggiorno. La legge regola, sulla base della normativa comunitaria, la concessione del permesso di soggiorno allo straniero convivente con un cittadino comunitario. Alloggi pubblici. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano tengono conto delle convivenze per l'assegnazione di alloggi di edilizia popolare o residenziale pubblica.


Affitto. In caso di risoluzione anticipata del contratto di affitto della comune residenza da parte del convivente locatario, l'altro può succedergli nel contratto, purchè la convivenza duri da almeno 3 anni o, se ci sono figli comuni, da almeno un anno.


Sede di lavoro. La bozza del ddl fa un rinvio a legge e contratti collettivi di lavoro per regolare i trasferimenti e le assegnazioni di sede dei conviventi dipendenti pubblici e privati per mantenere la comune residenza. La condizione è che siano trascorsi almeno 5 anni (ma altri propongono 3) dall'inizio della convivenza.


Pensioni di reversibilità. Il testo provvisorio rinvia al riordino della previdenza per disciplinare limiti e modalità dell'estensione dei relativi trattamenti al convivente da almeno "15 anni". Ma anche qui laici e sinistra vorrebbero 5.


Diritti di successione. Sono ancora due le tesi che si confrontano. Da un lato si propone che quando i beni ereditari di un convivente vengono devoluti all'altro, l'aliquota fiscale sia il 5% del valore complessivo oltre 100.000 euro. Dall'altra si vorrebbe che, dopo 10 anni di convivenza, il convivente concorra alla successione legittima dell'altro.

Successione. Il convivente ha diritto alla metà dell'eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un terzo se concorrono due o più figli. Se non ci sono figli (nati nel matrimonio o fuori), ascendenti, fratelli o sorelle, al convivente si devolve l'intera l'eredità.


Alimenti. E' previsto se la convivenza dura da almeno 5 anni, "con precedenza sugli altri obbligati", per un periodo stabilito "in proporzione alla durata della convivenza".

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho una curiosità...

chi è separato può "pacsarsi"?

Comunque mi sembra un'ottima proposta di legge per le unioni di fatto, anche se per la reversibilità della pensione 5 anni sono pochi a mio avviso e visti i conti statali..
E poi se i pacs fossero uguali al matrimonio non ci sarebbe alcun motivo di sposarsi (dal punto di vista civile)!

Marco Rossi ha detto...

Se sei separato sei ancora sposato, quindi non puoi pacsarti. Poi 5 anni per la reversibilità son pochini forse, mentre direi che sono sufficienti per il requisito della stabilità per l'esistenza della coppia. Del resto molti matrimoni durano meno di 5 anni...
E son d'accordo che, logicamente, se i pacs fossero uguali al matrimonio non avrebbero molto senso (o non avrebbe senso il matrimonio, che è lo stesso), quindi è anche razionalmente ovvio che siano "qualcosa di meno" del matrimonio, altrimeti diventa un doppione giuridico.

Anonimo ha detto...

Ma i doppioni quando ce li hai puoi scambiargli con gli amici!
Ti do due pacs in cambio di un matrimonio decennale senza figli. Con 3 pacs ti posso dare anche una separazione al 3° anno, così se vuoi il prossimo puoi ripassare dal Via, senza fermarti un turno in galera (sai la poligamia è reato)!

A parte gli scherzi, da quello che ho letto la proposta di legge mi sembra davvero buona.
Mi sembra fatta come si deve, un progetto condivisibile da tutti e che non stravolge la situazione attuale (per chi ha paura), e che garantisce più diritti a chi ora non ce li ha.

Poi per esempio Padova si è già adeguata e se non sbaglio istituirà la prossima settimana, il registro comunale per le coppie di fatto con la certificazione di famiglia. Mi sembra un ottima cosa!

Anonimo ha detto...

Stasera il TG3 ha detto che per convincere una parte dei cattolici della maggioranza è bastato ritoccare l'articolo che disciplina la dichiarazione che va fatta all'anagrafe. Secondo la bozza originaria la dichiarazione doveva essere "congiunta". Adesso la dichiarazione è "contestuale" ma non congiunta. Il resto del decreto rimane invariato.
Si sono accontentati di questa modifica di pura forma! Che ipocrisia...
Konkwy

Marco Rossi ha detto...

ma infatti... è una questione formale... alla fine per noi l'importante è che ci siano i diritti, e quelli effettivamente ci sono, quindi bene bene :-)