domenica 25 febbraio 2007

Questa sinistra non serve... o forse sì?

Ieri Massimo D'Alema si è tolto qualche sassolino... diciamo così... e nel corso di una manifestazione pubblica a Roma ha sottolineato come "certa sinistra non serve al paese" e che "ci sono due tipi di fughe: quella collettiva, ce ne andiamo dall'Afghanistan e succeda quel che succeda, e quella individuale: io faccio cadere il governo ma intanto mi salvo la coscienza".
Inutile aggiungere altro... parole sante! Effettivamente credo che l'elettorato di centrosinistra si stato piuttosto sbigottito dal cimportamento di due senatori di estrema sinistra che, evidentemente, preferiscono un governo di destra.
Una sinistra che fugge dalla realtà non è di alcuna utilità. Il compito di chi viene eletto dai cittadini non è quello di salvare le proprie coscienze: se così fosse sarebbe per lui più indicato il ritiro in un eremo dell'Aspromonte, così non ci disturberebbe con le sue idiozie. Il compito di chi è eletto è di far del suo meglio per governare il paese nel solco delle aspettative di chi lo ha eletto, sulla base di un certo programma.
Eppure, in un certo senso, la sinistra radicale, o massimalista, a qualcosa serve. In un certo senso non è peregrino dire che si tratta della coscienza critica della sinistra riformista. Molti degli obiettivi a cui mira tutta la sinistra sono coniugati in maniera diversa. La sinistra radicale vuole il cambiamento subito, anche se non è possibile. Quella riformista si distingue per il pragmatismo. Ma che ci siano obiettivi comuni, che identificano la missione, sociale e storica, della sinistra, è fuor di ogni dubbio. E questo non esclude che ci siano anche differenze programmatiche non irrilevanti.
Peraltro, può sembrare paradossale, ma la sinistra massimalista ha bisogno di quella riformista per realizzare, almeno in parte, i propri obiettivi, per ovviare alla sterilità pratica delle proprie utopie. E al contempo la sinistra riformista ha bisogno di quella radicale per bilanciare l'area centrista non riformista.
Ed è in effetti su questo bilanciamento, questo balance of power, che si basa l'Unione come coalizione.
Certo è che questo funziona se nessuno tira troppo la corda... Speriamo che tutti se lo ricordino, in specie al Senato.

Nessun commento: