venerdì 2 febbraio 2007

Mozione Fassino per il congresso nazionale DS

Come vi avevo annunciato in uno degli ultimi post, i DS hanno avviato la fase congressuale, su cui vi terrò aggiornati. Il congresso nazionale si terrà il 19-21 aprile, forse a Firenze. Per la fase congressuale locale, qua a Gorizia ancora non si son fissate date, del resto prima devono riunirsi le direzioni comunali e federale per il regolamento.
Cmq qui in sintesi la mozione di Fassino, cioè quella a favore del Partito democratico:
«Dall´Ulivo al Pd» è il titolo del sesto capitolo, nel quale Fassino sottolinea che la proposta del nuovo soggetto deriva dall´Ulivo, nato come «alleanza elettorale e politica tra partiti ma anche come movimento dal basso». Ed è proprio perché alle spalle c´è l´esperienza dell´Ulivo «che oggi possiamo andare ancora oltre, ponendoci l´obiettivo ambizioso di far nascere il Pd. Una unità che vogliamo realizzare con la consapevolezza che nessuna forza politica riformista - neanche i Ds che pure sono il principale partito di centrosinistra - può farcela da sola».
Il no alla Federazione è netto, perché il progetto in campo «ha bisogno di tradursi in una forma politica forte, autorevole, credibile»
Il partito delle istituzioni e non del Palazzo. Questo sarà il Pd, si legge nell´introduzione della seconda parte della mozione. E sarà anche «un partito per chi nel 2010 avrà 20 anni», dice il titolo del settimo capitolo, «un partito delle pari opportunità», «del lavoro».
Un partito laico»: «Un partito che riconoscerà il valore delle fedi e delle culture e promuoverà confronto, dialogo e ricerca di soluzione condivise intorno ai temi che investono il destino dell´uomo e della vita». Nella mozione si legge che l´Ulivo, oggi, e il Pd, domani, «devono esprimere soluzioni avanzate e condivise» su questioni che vanno dal «riconoscimento giuridico dei diritti delle persone, omosessuali e eterosessuali, che vivono nelle unioni di fatto» alla «disciplina del testamento biologico», dalle «norme umane sull´accanimento terapeutico» al «miglioramento della legge sulla fecondazione assistita» ai «criteri per la ricerca sulle staminali». Nella mozione si parla anche del modo in cui «riaffermare la laicità della politica, che non è messa in pericolo dalla forza con la quale questa o quella confessione religiosa manifesta il suo credo religioso, o le sue convinzioni morali, o anche auspica o invita i cittadini ad assumere una determinata gerarchia di priorità politiche». Per Fassino il nuovo soggetto politico dovrà essere «non solo rispettoso di tutte le chiese e le confessioni religiose, ma attento alle loro opinioni, spesso capaci di cogliere aspetti della vita dell´umanità contemporanea che talora la politica fatica a percepire». E se le minoranze diessine sostengono che l´unificazione con la Margherita non aiuta la difesa della laicità dello Stato, il leader Ds sottolinea che «la laicità della politica avrà molto da guadagnare dalla nascita del Pd
È nell´ambito del Pse e della famiglia socialista che il Pd dovrà operare. L´intesa tra Ds e Margherita viene definita «indispensabile ma non sufficiente». Si auspica anche una realizzazione dell´«unità socialista» e si fa riferimento allo Sdi, che però per bocca di Enrico Boselli ha già fatto sapere di non essere interessato al progetto.
«Serve un partito nuovo anche nella forma», dice Fassino prevedendo «primarie per selezionare le candidature, consultazioni referendarie di iscritti e elettori su scelte di valore strategico, voto segreto per gli incarichi direttivi, termini di mandato per promuovere nuove classi dirigenti».
Entro il 7 febbraio possono essere presentate le mozioni alternative (probabilmente quella di Mussi e quella di Angius)

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